L’AQUILA – Nulla di fatto in Consiglio regionale sulla Legge elettorale. La mancanza del numero legale ha determinato lo scioglimento dell’Assemblea che avrebbe dovuto discutere il nuovo provvedimento riguardante le norme per l’elezione del Consiglio regionale e del presidente della Giunta. Il presidente della Commissione Speciale per la Legge elettorale, Lorenzo Sospiri (PdL), aveva comunque illustrato le linee principali del provvedimento legislativo, sollecitandone una rapida approvazione in previsione delle prossime regionali.
Sul testo licenziato nelle scorse settimane in Commissione, sono stati presentati circa 1200 emendamenti da Rifondazione Comunista e dal PD. Dopo Sospiri, nella discussione e’ intervenuto il Capogruppo del PD Camillo D’Alessandro, secondo cui “e’ piu’ importante garantire la governabilita’ della Regione, piuttosto che portare a casa il risultato della legge da parte di Sospiri”. D’Alessandro ha ribadito che il PD e’ d’accordo sul 90 per cento dei contenuti del testo di legge, ma si e’ detto contrario “a sbarramenti immorali che favorirebbero solo la frammentazione dei Gruppi presenti all’Emiciclo”. Altro punto su cui si e’ soffermato e’ la questione del voto disgiunto, su cui il PD e’ favorevole perché, secondo D’Alessandro “il cittadino deve poter scegliere sia il candidato Presidente, sia il candidato Consigliere”.
“Evidentemente – continua D’Alessandro – la paura fa ‘novanta’ e di fronte a un possibile ingresso di Luciano D’Alfonso hanno pensato bene di limitare l’effetto popolarita’ dell’ex Sindaco di Pescara, impedendo che una parte di elettorato possa votarlo. Se i lavori dovessero protrarsi senza un utile accordo, il PD proporra’ che intanto si proceda alla abrogazione del listino, cioe’ degli eletti senza voto, e poi si discuta nel merito, perché la legge elettorale va fatta non in ragione di chi pensa di vincere o perdere, ma per far funzionare l’Abruzzo”.
A questo proposito, il Capogruppo del Prc Maurizio Acerbo ha rilevato che in caso di voto disgiunto, cosi’ come per le elezioni comunali e provinciali, e’ necessario il sistema del “doppio turno”. Acerbo ha poi censurato l’atteggiamento del PD, rilevando che Rifondazione ha presentato i suoi emendamenti per bilanciare proprio quelli del Partito Democratico. “Emendamenti preventivi a difesa della democrazia”, li ha definiti.
Al centro dello scontro c’e’ la questione della soglia di sbarramento, fissata al 4 per cento nel testo licenziato in Commissione. Soglia condivisa sia da Rifondazione, che dal PdL, ma non dal PD. “Possiamo diminuire gli emolumenti – ha puntualizzato Acerbo – ma non la democrazia, cosi’ come rimane nodale la questione della rappresentanza di genere”.
E’ intervenuto anche il Capogruppo dell’Udc Antonio Menna, che ha difeso il lavoro fatto in Commissione, mentre il Consigliere dell’Idv Cesare D’Alessandro ha proposto di approfondire ulteriormente la discussione in Commissione, cosi’ da consentire l’approvazione nella prossima seduta, in programma tra due settimane.