L’AQUILA – E pensare che il resto della provincia, è stato quasi sommerso dalla neve. Non è così a Ca mpo Imperatore: niente neve, impianti sciistici chiusi, e quindi niente turisti e zero sciatori. Una stagione invernale disastrosa per gli operatori turistici che questa mattina hanno denunciato la loro difficile situazione dopo mesi di mancati fatturati e un crollo proprio nel periodo dell’anno più importante per gli operatori della montagna: le festività natalizie.
Ora gli operatori turistici alzano il tono della protesta e richiamano alle loro responsabilità le amministrazioni locali, che a fronte di proclami e promesse non sono riuscite a garantire una strategia mirata e specifica per la gestione della stazione invernale. Fatto sta che gli impianti sciistici del Gran Sasso sul versante aquilano sono chiusi, all’attivo nemmeno un giorno di apertura, sono gli unici in tutto l’Appennino.
Eppure stiamo parlando della più alta stazione proprio dell’Appennino. Secondo le denunce, le perdite per albergatori, ristoratori, noleggiatori di attrezzature invernali, e anche per tutto l’indotto (lavanderie, fornitori di derrate alimentari), vanno dal 70 al 100% dei fatturati rispetto allo stesso periodo delle passate festività, come spiega l’albergatore di Assergi Roberto Santini.
La priorità, adesso, è stabilire un percorso preciso di rilancio del Gran Sasso, realizzare un impianto di innevamento programmato (a Campo Imperatore non c’è, a Prati di Tivo, versante teramano del Gran Sasso, invece, sì) e rimettere in carreggiata il piano del Parco, sul quale non si hanno più notizie da quando il ministero ha inviato le sue osservazioni, ormai due mesi fa. A chiarirlo è Luigi Faccia, referente per i maestri di sci della frazione di Assergi.