PESCARA – Pescara di nuovo ko, tifoseria ancora in protesta, fischi per tutti, gioco praticamente inesistente, e pure rissa in tribuna. Peggio di così questa stagione non poteva finire. Sarebbe inutile persino commentare la gara di oggi, ma per dovere di cronaca occorre farlo.
Per di più nemmeno il Crotone riesce a gioire nonostante la prodezza di Tonev a 20’ dalla fine che probabilmente non basterà per salvarsi: pesanti le contemporanee vittorie di Genoa (sempre a +5) e Empoli (resta a +4). Ma se non altro Nicola allunga la striscia positiva (sei risultati utili consecutivi, meglio della Juve da aprile, solo il Napoli come i calabresi) e alla squadra non resterà il rammarico di non averci provato.
Un primo tempo decisamente noioso nella prima parte, sebbene la necessità di classifica del Crotone e soprattutto la voglia (non irresistibile) del Pescara di dare un senso al finale di stagione. L’occasione migliore – nonché unica da entrambe le parti – è capitata a Bahebeck, lanciato a rete da un improvvido retropassaggio calabrese dopo 37 (esatto, trentasette) minuti. Cordaz saltato, poi appoggio in porta dell’attaccante pescarese, talmente debole da consentire il rientro in corsa di Ferrari con deviazione in angolo.
Il secondo tempo non è che sia andato meglio. Da segnalare solo il gol di Tonev dal limite dell’area e il conseguente parapiglia scoppiato in tribuna per l’esultanza, giudicata eccessiva dal pubblico abruzzese, del d.g. calabrese Raffaele Vrenna. Sono dovuti intervenire i carabinieri per riportare la calma e allontanare i rappresentati del Crotone. Nel finale l’espulsione di Benali per proteste (voleva un rigore per inesistente contatto con Capezzi) ha azzerato anche le minime speranze di pareggio dei biancazzurri. Insomma nulla da segnalare. La gara finisce qui. La stagione del Delfino, invece, è già finita da un bel pezzo.