SPOLTORE – Tre anni e otto mesi di reclusione sono stati inflitti a don Vito Cantò, l’ex parroco della chiesa di San Camillo De Lellis di Villa Raspa di Spoltore accusato di abusi sessuali su un minore. La condanna è stata emessa dal Tribunale collegiale di Pescara nei confronti del sacerdote che avrebbe abusato sessualmente di un ragazzino che all’epoca dei fatti aveva 15 anni ed oggi è maggiorenne.
Il pubblico ministero Salvatore Campochiaro aveva chiesto tre anni. Don Vito, giudicato con il rito abbreviato, e’ stato anche interdetto dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. Il Tribunale ha, inoltre, disposto il risarcimento del danno, che sara’ stabilito in separata sede. Intanto, e’ stata stabilita una provvisionale di 30 mila in favore del ragazzo e di 10 mila euro ciascuno per la madre e la sorella della vittima.
A denunciare i fatti, prima alla Curia e poi alla squadra mobile della Questura di Pescara, sono stati i genitori del ragazzo, che frequentava la chiesa di Spoltore e che si sarebbe confidato con la famiglia solo a distanza di tempo. I rapporti intimi sarebbero avvenuti tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012 senza costrizione fisica ma, a distanza di mesi, avrebbero provocato una crisi di identita’ sessuale al ragazzo.
Don Vito Canto’ e’ gia’ stato sottoposto ad un processo canonico per la stessa vicenda, che si e’ chiuso con una condanna che prevede l’interdizione perpetua dallo svolgimento di attivita’ parrocchiali a contatto con i minorenni, la sospensione per tre anni dal ministero sacerdotale, l’obbligo di dimora per cinque anni, all’interno di un monastero di Roma, al fine di condurre “una vita di preghiera e di penitenza”, e la prescrizione di “un percorso psicoterapeutico”.