PESCARA – Proscioglimento confermato per il neo presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, per la vicenda riguardante l’Urbanistica e gli accordi di programma (circa una ventina) relativi al 2006 – 2008 al Comune di Pescara. All’epoca D’Alfonso era sindaco del capoluogo adriatico e per quell’inchiesta l’esponente del PD si era dimesso dalla carica di primo cittadino. Confermato dunque quanto deciso da dal Gup del Tribunale di Pescara il 4 aprile 2013 e respinto il ricorso del PM Gennaro Varone. A questo punto diventa definitivo il non luogo a procedere “perchè il fatto non sussiste”.
La suprema Corte ha confermato il proscioglimento anche per le altre persone coinvolte in questa inchiesta, vale a dire Guido Dezio, Vincenzo Dogali, Licio Di Biase, Giuseppe Bruno, Giovanni Di Vincenzo, Lorenzo Di Properzio, Alfio Sciarra, Ennio Chiavaroli, Michele D’Andrea, Nicola Ferrara, Franco Lamante, Nicola Di Mascio, Franco Olivieri, Gaetano Silveri, Nicandro Buono e Alessandro Di Carlo.
Erano accusati, a vario titolo, di corruzione e concussione per lavori concessi e promessi in cambio di favori. Una tesi che è stata disattesa dalla Sesta Sezione Penale della Cassazione con verdetto emesso dal collegio presieduto da Alfonso Di Virginio.