L’AQUILA – “L’accorpamento dell’Unità complessa di Medicina ospedaliera dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila con la Medicina universitaria rientra nel piano di ristrutturazione della Asl previsto nell’atto aziendale. Va chiarito che tale unificazione non ha comportato finora, ne’ comportera’ in futuro, a nostro avviso, una riduzione dei livelli assistenziali, in quanto non si traduce in una diminuzione di posti letto. Anche il personale in servizio restera’ lo stesso, eccezion fatta per la soppressione di un primariato, nel caso specifico dell’Unita’ complessa ospedaliera di Medicina”. A prendere posizione sono Gianfranco Giorgi, coordinatore sanita’ Cisl della provincia dell’Aquila, Antonio Ginnetti, della Fp-Cgil e Pino De Angelis, Uil sanita’.
“Le polemiche degli ultimi mesi”, affermano Giorgi, Ginnetti e De Angelis, “stanno fornendo all’esterno un’immagine poco edificante dell’operato di tutti i medici e del personale infermieristico e ausiliare dell’attuale reparto di Medicina: la direzione universitaria, cosi’ come stailito dalla Asl, non toglie nulla in termini di assistenza ai malati, di qualita’ e professionalita’ del lavoro svolto”. Alla luce di tutto cio’ Cgil, Cisl e Uil ritengono utile “spegnere i riflettori su quello che sta diventando ‘un caso’, solo perche’ non e’ stato confermato il primariato di Medicina ospedaliera. Ricordiamo, infine”, concludono Giorgi, Ginnetti e De Angelis, “che, in passato, sono state apportate diverse modifiche all’assetto dei reparti e dei dipartimenti della Asl aquilana e del San Salvatore, senza che nessuno abbia sollevato un tale polverone”.