TERAMO – I cittadini lo chiedono e la politica ha deciso di attrezzarsi con i propri mezzi. Una vicenda su cui alcuni sindaci hanno deciso di procedere con le proprie analisi per fare chiarezza sulla situazione dell’acqua nel teramano. La Asl ha partecipato ad un tavolo tecnico in Prefettura durante il quale in base a quanto riferito dal professor Roberto Guercio ordinario all’Università la Sapienza esperto di costruzioni idrauliche, marittime ed idrologia, è emerso che il sistema entrato in funzione dopo i prelievi è da considerarsi perfetto, e doveva essere messo in pratica viste le condizioni che si erano create.
Sulla vicenda è nuovamente intervenuto Antonio Forlini il presidente della società acquedottistica della Ruzzo Reti che tramite una nota ha voluto precisare che: “Secondo le analisi non sono stati riscontrati valori sopra la soglia consentita in nessuno degli elementi che era necessario monitorare. Si coglie l’occasione per ribadire quindi che tutti i controlli hanno dato sempre dal punto di vista chimico-fisico esito negativo, in particolare quelli ripetuti per ben 6 volte tra il 9 e il 10 maggio”.
“Peraltro -prosegue – come è noto, l’ordinanza della Asl e i conseguenti provvedimenti di divieto di utilizzo dell’acqua si sono basati esclusivamente sull’analisi meramente organolettica (odore e sapore) eseguita sui campioni prelevati l’8 maggio. In merito alle notizie circa la presunta non potabilità dell’acqua nei giorni 4 e 5 maggio per la presenza di toluene, è necessario chiarire che tracce di tale sostanza, secondo le stesse analisi effettuate dall’Arta per conto della Asl di Teramo e l’autocontrollo svolto dalla nostra azienda attaverso il laboratorio accreditato, erano presenti in misura molto più bassa rispetto ai limiti prescritti e comunque sempre tale da garantirne il pieno e sicuro utilizzo a fini idropotabili. Infatti, come confermato anche dall’Istituto Superiore di Sanità (parere richiamato sia dall’Arta che dalla Asl nelle comunicazioni inviateci nei giorni scorsi), l’Organizzazione mondiale della Sanità ha stabilito per questa sostanza un valore limite nell’acqua destinata al consumo umano pari a 700 microgrammi/L, dunque 37 volte inferiore al valore massimo riscontrato il 5 maggio e pari a 18,6 microgrammi/litro. Desideriamo pertanto rassicurare l’intera comunità che l’acqua distribuita dalla nostra rete è sempre stata sicura e controllata. Tutte le analisi, infatti, hanno finora escluso qualsiasi presenza di sostanze al di sopra dei limiti previsti dalla legge”.
Infine un auspicio: “Ci auguriamo, insieme a tutta la popolazione interessata, che le autorità competenti facciano chiarezza su quali procedure abbiano seguito I medesimi soggetti e cosa abbia determinato con esattezza l’improvvisa decisione di sospendere l’approvvigionamento dalla sorgente del Gran Sasso e dichiarare la non potabilità dell’acqua, generando il caos e il panico tra i cittadini. Ruzzo Reti, nei prossimi giorni, valuterà tutte le azioni finalizzate sia alla tutela del territorio che del proprio patrimonio.”