ROMA – Pace fatta tra Italia e Francia dopo lo scontro sul caso Aquarius. Con l’obiettivo di far partire un lavoro comune sul tema dei migranti. E le parole del capo dello Stato francese sono all’insegna dell’intesa ritrovata: «Non dimentichiamo cosa l’Italia ha dovuto subire sul fronte dell’immigrazione». Grazie anche al confronto di questi giorni, ha detto Macron, «su molti temi» oggi registriamo «una posizione comune» tra Italia e Francia.
«In Europa nessuno può pensare di restare estraneo e lavarsi le mani rispetto al problema dell’immigrazione» ha detto Conte in conferenza stampa congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron, al termine del loro incontro all’Eliseo a Parigi. «L’Italia è fortemente contraria all’ultima versione della riforma di Dublino e stiamo preparando una nostra proposta in modo da finalizzarla a livello europeo sotto la presidenza austriaca», che comincerà il 1 luglio, ha aggiunto.
«Siamo favorevoli al rafforzamento della governance economica dell’Ue, abbiamo approfondito questo tema e avuto uno scambio sulle modalità su cui procedere in questo percorso. L’Italia è favorevole a pervenire ad avanzamenti sulla condivisione dei rischi, fin qui si è lavorato più sulla riduzione dei rischi».
«Ci sono stati dei giorni un po’ turbolenti per la storia dell’Aquarius, è stato un momento di particolare tensione per l’Italia, nostro primo obiettivo è stato mettere in sicurezza la nave e le persone sulla nave. Abbiamo offerto subito il nostro supporto logistico, e abbiamo gestito un momento di difficoltà con la massima determinazione. Con Macron c’è una perfetta intesa, c’è stata una telefonata in cui ci siamo perfettamente chiariti».
«Francia e Italia debbono lavorare insieme, mano nella mano, per trovare soluzioni europee insieme con la Spagna, la Germania e gli altri partner» ha detto Macron, auspicando «iniziative europee concrete per rispondere alle due sfide contemporanee, le migrazioni e la riforma della zona euro».
La Francia è convinta che «bisogna rivedere in profondità il sistema di Dublino» e lavorerà per «avanzare insieme verso una maggiore protezione delle frontiere. Serve un massiccio investimento su Frontex».«Non dimentico quello che l’Italia ha dovuto subire, con arrivi massicci (di migranti) nel 2015 e 2016» ma anche la Francia è un Paese di destinazione dei flussi, ha aggiunto Macron, ricordando che «l’Italia ha dovuto subire molto arrivi diretti, ma poi grazie a un lavoro significativo, questi sono diminuiti del 77%».
«La Francia – ha proseguito l’inquilino dell’Eliseo – non trae vantaggio dal sistema europeo, siamo un Paese verso il quale sempre più persone arrivano: nei primi mesi del 2018, l’Italia ha avuto 18mila richieste d’asilo, la Francia 26mila, quasi 100mila l’anno scorso, mentre l’Italia 129mila».
Rispetto all’asse dei volenterosi (la sintonia di intenti sull’immigrazione tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e i suoi omologhi di Germania e Austria «diffido di queste formule, che non ci hanno mai portato fortuna nella storia. Sono un democratico cui preme la sovranità dei popoli e delle norme Un Paese ha dei capi do Stato e di Governo, l’Italia ha un capo di Governo. Se i Paesi si mettono d’accordo è a questo livello, è quello che prevedono le nostre Costituzioni. Quindi lavoreremo tutti insieme e io lavorerò con il mio amico italiano Giuseppe Conte»