TERAMO – Restano ancora gravi le condizioni dell’immobiliarista teramano 60 enne ferito ieri al volto dall’acido cloridrico durante un lite con un costruttore edile 50 enne per questioni di debiti. Ora l’uomo è ricoverato nel reparto di oculistica dell’ospedale Mazzini di Teramo dove viene sottoposto alla terapia prevista in casi di causticazione oculare, in attesa di una successiva e più approfondita valutazione clinica cui potrebbero seguire eventuali opzioni chirurgiche per la riduzione degli effetti dell’offesa chimica.
I sanitari non si pronunciano e ancora non sciolgono la prognosi sul danno agli occhi. Intanto è approdata questa mattina sul tavolo del magistrato l’informativa della squadra mobile di Teramo che nella serata di ieri, dopo aver raccolto la denuncia del costruttore edile che ha riferito di essere stato aggredito dal ferito, ha operato una prima ricostruzione della vicenda – riportata oggi dai quotidiani locali – dopo aver sentito anche l’uomo ricoverato in ospedale.
Le versioni fornite sono contrastanti e l’indagine affidata alla procura adesso dovrà stabilire chi con certezza si sia presentato all’appuntamento per chiarire i problemi di affari con una bottiglietta di acido che nel corso della violenta lite è stato gettato sul volto del costruttore. Restano sotto sequestro l’auto del ferito e quanto trovato a bordo: oltre alla bottiglietta anche un punteruolo, un coltello da cucina e un paio di guanti.
I protagonisti della vicenda sono due noti imprenditori del teramano, Aldo Di Francesco e Carlo Cerino: la parola dell’uno contro quella dell’altro, a quanto sembra, visto che non erano presenti testimoni al momento dell’accaduto. Secondo la versione di Cerino i due si erano dati appuntamenti a Fiumicino per chiarimenti in merito alla gestione di un maneggio di proprietà di quest’ultimo. Cerino ha raccontato di aver visto arrivare Di Francesco con la sua automobile ed una volta parcheggiata, uscire dall’abitacolo con una bottiglietta ed un punteruolo, da qui avrebbe capito le cattive intenzioni e si sarebbe difeso cercando di chiudergli in faccia la portiera, da qui la colluttazione a causa della quale il contenuto della bottiglietta si sarebbe rovesciato addosso a Di Francesco il quale sarebbe comunque riuscito a colpire Cerino con il punteruolo. Di Francesco, al contrario, ha riferito di essere stato aggredito da Cerino con l’acido. Insomma una storia che spetterà agli inquirenti chiarire con maggior precisione.