PESCARA – Marco Alessandrini, del Pd, Sconfitto nelle elezioni del 2009, si riprende la rivincita nei confronti dell’allora competitor del centrodestra Luigi Albore Mascia (FI), quasi doppiato nel turno di ballottaggio di ieri. Alessandrini ha ottenuto il 66,34 dei voti contro il 33,66% dell’ormai ex primo cittadino.
Marco Alessandrini, 44 anni, avvocato, e’ figlio del giudice Emilio, assassinato a Milano nel 1979 da un commando di prima linea. Tra i due candidati ieri notte, in municipio, c’e’ stato un lungo e caloroso abbraccio all’interno del Comune. “Le urne – ha commentato stamani Alessandrini in una intervista rilasciata nel corso della rubrica ‘Buon giorno regione’ del Tgr Abruzzo – hanno dato un responso molto chiaro con percentuali significative. Se devo cercare il pelo nell’uovo – ha osservato – mi dispiace il dato dell’astensionismo (si sono recati alle urne meno del 50% degli aventi diritto al voto, ndr) e questo e’ un peccato. Pero’ il dato e’ veramente importante e naturalmente e’ un grande stimolo, una grande spinta per questa nuova avventura che comincia oggi”.
“La festa – ha quindi affermato il neo sindaco – e’ gia’ finita, ora c’e’ da lavorare, da impegnarsi, perche’ questo 66% che ha votato per me mi da’ una grande responsabilita’ e una grande voglia di confrontarsi con i problemi della nostra comunita’ che sono davvero tanti”. Per quanto riguarda la prossima Giunta per Alessandrini “e’ un passaggio ineludibile”. “Ci stiamo lavorando – ha aggiunto nel corso dell’intervista – e i criteri che seguiremo saranno basati su capacita’ e competenze con l’obiettivo di portare l’annunciato rinnovamento che in qualche modo il Pd a targa Matteo Renzi e’ riuscito ad imporre con un dato: penso a quello delle elezioni europee, un risultato davvero straordinario”.
“Fra venerdi’ e lunedi’ potrebbe esserci la proclamazione degli eletti – ha aggiunto ancora – mentre per la giunta sara’ pronta per la convocazione del primo consiglio comunale e sara’ ispirata da discontinuita’, rinnovamento e competenza, con la presenza di almeno quattro donne. I primi impegni: nel pomeriggio un incontro sullo stato delle finanze comunali con i Revisori dei Conti dell’ente mentre domani saro’ probabilmente a Milano, ma non ho ancora deciso se andare, per la scoperta di una targa dedicata al comandante Ettore Troilo e mi piacerebbe partecipare”.
Il neo sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, che ha vinto al ballottaggio con oltre il 66 per cento dei voti, parla delle prime ore nelle vesti di primo cittadino e dei progetti per la citta’, incalzato dalle domande dei giornalisti. Si sofferma anche sul dato uscito dalle urne e fa notare che “rispetto ai 29.797 voti del 25 maggio, quelli del ballottaggio sono stati 29.699: c’e’ dunque uno zoccolo duro di fedelissimi a cui va il mio ringraziamento. Analoga tenuta non c’e’ stata sul fronte altrui, aggiunge. Il dato dell’astensione mi e’ dispiaciuto ma noi abbiamo tenuto e questo ci fa piacere”.
Stamattina Alessandrini ha “sentito molte persone, risposto a tantissimi messaggi, un fiume davvero grande di affetto di cui sono grato a tutti, e in particolare ho gradito, dice, la chiamata del mio collega e amico sindaco Giuliano Pisapia per i suoi auguri non di rito. Con lui ho un rapporto personale da trasformare ora in istituzionale”. Poi e’ stato al cimitero, “per salutare i miei cari ed e’ stato un passaggio intenso”. Oltre allo studio della situazione finanziaria, che e’ una priorita’ in queste ore, Alessandrini pensa anche a un provvedimento simbolico da adottare e cioe’ l’eliminazione dei tornelli all’ingresso del Comune.
“Alla base della sconfitta nelle elezioni comunali di Pescara da parte del centrodestra hanno pesato “l’astensione, la bassa affluenza alle urne che penalizzano, di solito, per storia e per tradizione la nostra coalizione e l’essere andati divisi al primo turno”. Lo ha detto l’ormai ex sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando l’esito elettorale.
“Uniti si vince, come accadde nel 2009 – ha ricordato Mascia in una intervista – e questa volta non e’ stato cosi’. Al secondo turno ci siamo ricompattati e pensavamo di poter recuperare al ballottaggio. C’e’ stato un apparentamento vero, non solo di facciata. Ma evidentemente il gap gia’ creatosi al primo turno era incolmabile. Il risultato e’ sotto gli occhi di tutti”. Da parte di Mascia “nessuna recriminazione da fare”. “Si e’ fatto tutto quello che si doveva e si poteva fare – ha rilevato – lavorando in condizioni oggettivamente difficili. Nessuno si e’ risparmiato. Ringrazio quelli che mi hanno appoggiato al primo turno e quelli che mi hanno sostenuto in questi giorni di ballottaggio”.