
ROMA – Gli esuberi stimati in Alitalia per la fusione con Etihad sono “tra i 2.400 e i 2.500, almeno dalle risultanze pubbliche”. Lo sostiene il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che a margine di un convegno in Fondazione Cariplo a Milano ha spiegato che “poi si dovrà vedere quando ci sarà la discussione di merito tra le parti”.
Il ministro ha ricordato che «il confronto parte sotto la regia del ministero delle Infrastrutture e noi siamo a disposizione per la parte che ci compete sugli ammortizzatori sociali». Poletti ricorda infine che «il tema degli ammortizzatori ha situazioni diverse, c’è il personale di terra e di volo, poi c’è il piano precedente, ancora in piedi, con un nucleo di persone in cassa integrazione a zero ore». Per queste ultime «bisognerà riconsiderare tutta la situazione».
Il consiglio di amministrazione è già convocato per venerdì: in questa sede verranno valutate, punto per punto, le condizioni per la fusione. La compagnia degli Emirati investirà circa 600 milioni di euro, entrando con una quota del 49%, le banche cancelleranno un terzo del debito e convertiranno il resto in azioni della compagnia, mentre resta da affrontare la questione degli esuberi (sono 21.900 i dipendenti). Restano cauti i sindacati, in attesa delle cifre ufficiali sul futuro del personale: «Evitato il disastro, speriamo che si apra uno scenario di sviluppo» è il commento di Raffaele Bonanni, leader della Cisl, mentre la Uil chiede di procedere con cautela, segnala il segretario dei Trasporti Claudio Tarlazzi e la Cgil attende dati ufficiali sul piano industriale.
La trattativa fra le due compagnie, sbloccata nelle ultime settimane dopo un intervento del presidente Ferrari Luca Montezemolo, che ha rapporti d’affari con gli Emirati, guarda anche all’Expo 2015 di Milano: in programma c’è un piano di tariffe agevolate.