PESCARA – La paura di aver contratto l’Hiv a Pescara è tanta. Dopo l’appello lanciato dalla Questura di Pescara ai clienti della giovane prostituta sieropositiva in tanti si stanno sottoponendo al test. La ragazza, tossicodipendente, affetta da Aids ed epatite, avrebbe avuto rapporti non protetti con diversi clienti. In molti si stanno rivolgendo a laboratori di analisi e alle strutture sanitarie.
La Asl di Pescara, per garantire l’anonimato , offre la possibilità di prenotarsi sul sito: www.faiiltestanchetu.it cliccando nella sezione prenota il test. Il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Malattie infettive e tropicali dell’ospedale Giustino Parruti spiega che sarà garantito l’anonimato e nel progetto sono coinvolti tutti i centri della regione e quindi c’è libera scelta su dove recarsi per il prelievo.
Il professor Parruti ricorda che “Essere sieropositivi all’Hiv non significa più morire. Un sieropositivo non è un malato di Aids, ma può trasmettere il virus agli altri. Molte persone sieropositive non progrediscono verso lo stato successivo fino a quando il virus dell’Hiv non abbia distrutto completamente il sistema immunitario. A quel punto però, lo stadio clinico sarà caratterizzato da una grave compromissione delle difese immunitarie, tale da determinare infezioni da altri virus, parassiti, funghi e batteri normalmente controllati dal sistema immunitario.
Una persona che non sa di avere questa infezione, fa il test, lo scopre, inizia la cura e continua a svolgere la propria vita normalmente, tornando in ospedale solo quattro volte l’anno per i controlli. La diagnosi precoce e la cura salvano sia l’individuo che la comunità perché si blocca la trasmissione.
L’invito a fare il test è rivolto a tutti, ma ci sono comportamenti che mettono in una situazione di maggiore minaccia. Il rischio di infezione sale esponenzialmente con l’aumento del numero dei partner, poiché chi ha una vita sessuale promiscua rischia non solo l’Hiv ma anche altre gravi infezioni a trasmissione sessuale. L’80 per cento del contagio avviene per trasmissione sessuale, nel 50/55 per cento dei casi si tratta di eterosessuali e nel 20/25 per cento di omosessuali.
Grazie al lavoro dei Sert, si è ridotta notevolmente la diffusione tra i tossicodipendenti. In Abruzzo non ci sono aree più colpite di altre, ma dei 1200 pazienti in cura negli ospedali della regione, circa 450 vengono seguiti dalla struttura pescarese. L’età media di chi si sottopone al test e scopre di essere infetto da Hiv, negli ultimi anni si è alzata fino ad arrivare a 38/39 anni. Eppure il test è il modo più efficace per salvare la propria vita e non contagiare gli altri.
Grazie al progetto Screening Hiv è semplice, gratuito e totalmente anonimo. Basta andare sul sito www.faiiltestanchetu.it e accedere al test in modo riservato e confidenziale (anche sotto pseudonimo) in uno dei sei centri abruzzesi di Malattie infettive, lontano da occhi indiscreti e senza dover parlare con nessuno per effettuare la prenotazione. Oltre all’Hiv, si potrà fare gratuitamente anche il test per il virus dell’epatite C, dell’epatite B e per la sifilide. Si tratta di un semplice prelievo di sangue e in sette giorni si avranno i risultati”.