ROMA – In sostanza è una vittoria di Matteo Renzi quella di Roberto Giachetti e di Valeria Valente. I candidati del presidente del consiglio si impongono alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco per Roma e Napoli come è giù successo a Milano con la vittoria di Giuseppe Sala. Renzi supera così l’opposizione interna piazzando i suoi uomini (e donne) ai nastri di partenza per le prossime amministrative.
Subito sulla palla Giachetti: «Io voglio vincere restando il Roberto Giachetti che tutti conoscono. In giunta con me solo persone appassionate, che annuncerò 15 giorni prima del voto. Il mio programma è nato tra la gente, non è nato in uno studio a Milano della Casaleggio e associati. Io risponderò ai romani, non alla Casaleggio e associati».
Basso il dato della partecipazione. «L’affluenza è attorno ai 50 mila votanti» ha detto il segretario del Pd Lazio Fabio Melilli. E le informazioni che arrivano da diversi seggi descrivono una platea di votanti caratterizzati soprattutto da anziani e pochi giovani. «Ha votato lo zoccolo duro del partito», dicono al circolo di Torpignattara.
Il raffronto con il 2013 non regge: alle primarie che hanno portato a candidare Ignazio Marino avevano votato più di 100mila persone. Crollo dell’affluenza ai gazebo a Ostia, il Municipio travolto dallo tsunami di Mafia Capitale e sciolto per mafia. Alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Roma fino alle 18.00 avevano votato 1.403 romani. Nel 2013 i votanti in tutto erano stati circa 5mila.
A Napoli, dove invece l’affluenza è stata alta sopra le 30mila unità, il conteggio parla di 13.250 voti per Valente, 12.650 per Bassolino, 3260 per Sarracino e 1036 per Marfella. È stata lei stessa ad annunciare la vittoria: «Napoli ha scelto di guardare avanti con una nuova classe dirigente. Grazie a tutti i cittadini. E ora tutti insieme nel centrosinistra per tornare al governo della città».
Il dato partenopeo dell’affluenza è di gran lunga superiore sia a quello delle primarie del 2014 per la scelta del candidato alla presidenza della Regione sia a quello delle “parlamentarie” convocate alla fine del 2012 per scegliere i nomi Pd da inserire nelle liste per Camera e Senato. Inferiore, invece, a quello delle contestate primarie del 2011 sulle quali alcuni, nello stesso Pd, hanno avanzato l’ipotesi che i numeri fossero stati gonfiati.
Flop in molti seggi per i tablet con la App antibrogli. In molti seggi non hanno funzionato. Alla fine non è stato possibile mettere in rete tutti i dati e si è proceduto compilando il registro dei votanti a mano, come da tradizione. Brevi momenti di tensione in alcuni seggi dove si sono presentati intenzionati a votare gruppetti di persone notoriamente legate al centrodestra.
Nelle altre città al voto la vittoria di Renzo Caramaschi alle primarie del centrosinistra a Bolzano vede l’ex city manager indipendente battere i tre avversari tutti iscritti al Pd: Cristina Zanella, Alessandro Huber e Sandro Repetto.
Caramaschi, secondo i dati ancora ufficiosi dello scrutinio delle primarie, ha staccato Repetto di nemmeno 40 voti: 762 a 726, quindi una sorta di testa a testa. Netto invece il divario dei due da Huber e da Zanella, rispettivamente 181 e 110 voti.
A Trieste una conferma. Il sindaco uscente, Roberto Cosolini, ha raccolto 4.447 voti (65,02%). All’altro candidato, il senatore Francesco Russo, sono andate 2.392 preferenze (34,98%). Lo rende noto il comitato elettorale per le primarie del centrosinistra, precisando che si tratta dei dati non ufficiali in attesa della conferma dei verbali attesa per le prossime ore.
A Grosseto Lorenzo Mascagni ha vinto le con 3.576 voti sui 2.931 raccolti dall’ex vicesindaco Paolo Borghi. Superate con 6.500 votanti le aspettative di affluenza che indicavano in 6.000 un successo di adesione. Entrambi i candidati erano sostenuti dalla coalizione di cui fanno parte Pd, Partito socialista, due liste civiche e Udc.
Mentre a Benevento è Raffaele Del Vecchio, vicesindaco uscente, il candidato sindaco del Pd alle prossime amministrative. Del Vecchio ha ottenuto il 66 per cento dei voti battendo l’altro candidato, Cosimo Lepore, che si è fermato al 34 per cento delle preferenze. Record storico di votanti per le primarie in città con 5.421 elettori, duemila in più rispetto a quelli del 2013.