E subito Angela, scrive la storia del volto. Ricercare una genesi stilistica di un profilo è lavoro che parte dalle ombre, ma non come contrapposizione alla luce, ma di una luminosità visibile e al contempo irraggiungibile, come la luce del luogo interiore.
Appunto i luoghi reconditi che narrano e sconvolgono il corpo ,attraversandolo con i labirinti cromatici della sua arte.
Il contatto visivo dell’opera di Angela Di Teodoro è una metamorfosi della psiche, un dipinto, una volta osservato, non è più lo stesso di un attimo prima, è il gioco del mistero che si appropria dell’immaginario, per poi modellarlo a sua immagine,per poi restituirlo al pubblico nella sua essenza luce-psiche.
E le geometrie delle convenzioni e/o convinzioni non hanno più senso, e così sconvolte in questa dimensione onirica, rendono arduo il riordino codificato alla situazione precedente. Sono, i lavori di Angela una dimensione iconografica, figlia legittima di un universo artistico, che gravido di cristallino lirismo, sicuramente trascina l’occhio oltre la normale percezione.
Tutto questo si potrà ammirare nella mostra dell’artista Angela di Teodoro, sabato 6 dicembre presso la Torre Diomede del Moro a Vasto. Una perla colorata e gioiosa che, seppur nel suo piccolo, riesce a penetrare la “stagnazione intellettuale” nella nostra epoca opulenta ancorchè miseranda e analfabeta.
ARXIS