L’AQUILA – Sull’utilizzo dei 350 milioni del progetto CASE la Corte dei Conti Europea avrebbe rilevato alcune anomalie. Fondi, ricordiamo, stanziati dall’Europa per la ricostruzione post terremoto dell’Aquila. Se la Corte dei Conti dovesse avere ragione non solo l’Italia dovrà restituire queste somme ma si aprirebbe una procedura di infrazione. Lo ha reso spiegato l’europarlamentare Enzo Rivellini, relatore del dossier che la Corte dei Conti Europea ha assegnato al Parlamento relativo al costo, alle pertinenze e ad eventuali abusi e sprechi sul terremoto del 2009.
“L’Europa immediatamente dopo il terremoto – ha spiegato Rivellini – ha dato all’Italia 494 milioni di euro per le prime esigenze abitative. Il nostro Paese ha diviso questa somma in due capitoli e, precisamente, il primo riguarda il progetto MAP (Moduli Abitativi Provvisori) per circa 144 milioni di euro; il secondo il progetto CASE per 350 milioni di euro. Per quanto riguarda il primo capitolo – ha proseguito l’europarlamentare – la Corte non ha fatto rilievi, mentre per i 350 milioni di euro ha evidenziato delle anomalie relative all’aumento dei costi al metro quadro pari al 43 per cento e alla delibera comunale numero 162 del 29 dicembre del 2011. La Commissione europea ha invece fatto una relazione diversa affermando che i 350 milioni di euro sono stati spesi in maniera congrua per le situazioni geografiche, architettoniche e climatiche della citta’ dell’Aquila e per la scelta di costruire moduli abitativi di qualità”.
Per quanto riguarda l’aumento dei costi Rivellini ha detto di aver incontrato ieri le autorita’ aquilane: “mi sono fatto un’idea che mi conforta. Nessuno mi ha parlato di un eventuale scandalo ma mi hanno fornito le ragioni sulle scelte operate. Mi hanno specificato le difficolta’ della ricostruzione della citta’: L’Aquila non può essere buttata a terra e ricostruita ex novo, bisogna procedere con calma e tranquillità”. “In molti casi, ad esempio, le strette vie condizionano la ricostruzione perche’ una gru impegnata in una casa impedisce l’accesso per il restauro delle altre abitazioni nella stessa via”.
Per quanto riguarda la delibera comunale l’europarlamentare ha sostenuto che i timori della Corte Europea che il Comune possa inserire sul mercato immobiliare le abitazioni del progetto Map sono infondati: “il sindaco dell’Aquila mi ha detto che non si prevede la vendita dei nuclei abitativi ma solo il ricorso ad affitti provvisori per recuperare le somme per la gestione e la manutenzione dei complessi abitativi. La prossima settimana il primo cittadino mi inviera’ una precisazione in tal senso che poi provvedero’ a relazionare alla Corte dei Conti”.
Rivellini ha infine tenuto a sottolineare che intende “relazionare in maniera precisa e difendere le ragioni, se ci sono, dell’Italia. Inoltre intendo rilanciare nuove iniziative europee affinche’ vengano destinate dall’Ue risorse per ripristinare nel piu’ breve tempo possibile quello straordinario patrimonio storico-culturale che e’ la citta’ dell’Aquila. Per questo proporro’ un’audizione al Parlamento Europeo delle autorita’ (sindaco, regione, provincia) che potranno spiegare ciò che e’ accaduto”.