PESCARA – Dopo rinvii, lungaggini, dimissioni e promesse, arrivano anche due arresti e diversi indagati. La vicenda è quella relativa al dragaggio del porto di Pescara, in particolare ai lavori affidati in appalto nel 2011 alla ditta Gregolin di Venezia. Tra i capi di imputazione c’è la turbativa d’asta e nell’indagine risulta indagato, in qualità di ex commissario del dragaggio, anche il presidente della Provincia Guerino Testa nominato commissario nel 2011 poi dimessosi nel 2012 dall’incarico.
L’attività di dragaggio, che ad oggi non e’ ancora partita, era stata bloccata dalle Fiamme Gialle e dal Noe nell’ambito di un’inchiesta della Procura distrettuale dell’Aquila perche’ si riteneva che il materiale da dragare fosse inquinato da DDT e Naftalene. Nel mirino degli investigatori sarebbe quindi finita la gara d’appalto dell’epoca.
I due arresti sono stati eseguiti questa mattina dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Pescara su richiesta della Procura Distrettuale dell’ Aquila. In particolare il giudice per le indagini preliminari del tribunale dell’Aquila ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un noto professionista pescarese e di un ex dirigente del ministero delle Infrastrutture gia’ in servizio alla sede di Venezia, per turbativa d’asta e per gravi violazioni alle normative disciplinanti gli appalti pubblici, nonche’ due misure interdittive a carico dei titolari di due ditte partecipanti alla gara relativa al terzo lotto di lavori relativi al dragaggio del porto canale di Pescara.
Ai domiciliari sono finiti Angelo Bellafronte Taraborrelli, 55 anni, detto ‘Tino’, di Pescara, consulente del responsabile unico del procedimento per l’appalto del terzo lotto (indagato) e Giuseppe Biscontin, 65 anni, di Venezia, gia’ funzionario del ministero delle Infrastrutture, oggi in pensione. Oltre alla Turbativa d’asta devono rispondere a vario titolo anche di corruzione, falso e truffa. Gli avvisi di garanzia, notificati a imprenditori e funzionari pubblici, sono una trentina. All’ex commissario Guerino Testa, in particolare, viene contestato il falso perché avrebbe attestato, contrariamente al vero, l’apertura di plichi relativi alla gara d’appalto del terzo lotto.
I fatti oggetto delle indagini avevano gia’ comportato nel mese di dicembre 2011, il sequestro della draga “Gino Cucco” effettuato dal Noe di Pescara, che gia’ stava espletando indagini in merito al primo e al secondo lotto dei lavori del Porto Canale di Pescara, coadiuvato dal Nucleo di polizia tributaria di Pescara. In tale circostanza, le Fiamme Gialle acquisirono, nell’Ufficio del Commissario delegato per la realizzazione in termini di urgenza degli interventi da eseguirsi nell’area del porto di Pescara (nonche’ presidente dell’Autorita’ di gara), copiosa documentazione riferibile proprio alla procedura concorsuale. L’esame della documentazione, integrato dalle risultanze di successive perquisizioni e di specifici approfondimenti investigativi anche di carattere tecnico – spiegano dalla Finanza – ha consentito di ricostruire l’organizzazione di un cartello di partecipazione all’appalto al fine di favorire la ditta Dragaggi s.r.l. che, seppur non vincitrice della gara, di fatto, subentrava alla ditta vincitrice. Venivano, cosi’, violate, le regole della trasparenza e del buon andamento dei lavori concessi dalla pubblica amministrazione.
La Dragaggi S.r.l, infatti, non solo aveva partecipato anch’essa alla gara, ma dall’esame di una mail intercorsa tra il suo amministratore unico e un “faccendiere” veneto, si accertava che, prima della formalizzazione della procedura concorsuale, la stessa societa’ conosceva sia i nomi di tutti i partecipanti, che le percentuali di ribasso che gli stessi avrebbero offerto. Il tutto, chiaramente, con l’ausilio del professionista pescarese che in virtu’ del datato rapporto di amicizia e dei “doni” ricevuti, si e’ prodigato nel fornire utili notizie sui partecipanti e nell’ottenere la modifica del capitolato d’appalto.
Unitamente ai soggetti destinatari di misure cautelari e interdittive, sono stati notificati avvisi di garanzia agli altri indagati (Commissario delegato, responsabile ufficio del procedimento ed imprenditori che hanno preso parte alla procedura) nei loro domicili in Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Da quanto si apprende gli arrestati potrebbero essere ascoltati gia’ oggi, mentre l’interrogatorio di Guerino Testa dovrebbe esserci domani pomeriggio alla Procura dell’Aquila.