PESCARA – Era ritenuto il “Re dei falsari”, resosi da tempo irreperibile, ma ora dovra’ ora scontare una pena di 16 anni e 2 mesi di reclusione. L’uomo è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Pescara con la collaborazione dei Carabinieri della Compagnia di Termoli e della Sezione Anticrimine – Ros di Roma e L’Aquila – in esecuzione di una ordinanza di carcerazione emessa dal Tribunale di Pescara per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falsita’ materiale commessa dal pubblico ufficiale, falsita’ materiale commessa da privato, sostituzione di persona e ricettazione. Si tratta di un 55enne di Pescara.
L’attivita’ investigativa e di ricerca sviluppata dai militari attraverso il costante monitoraggio degli ambienti della micro-criminalita’ frequentati dall’uomo, l’analisi delle sue frequentazioni e delle tracce relative ad alcuni suoi spostamenti tra le province di Pescara, Chieti e Campobasso, hanno consentito ai Carabinieri del Nucleo Investigativo, al termine di una ininterrotta attivita’ di ricerca, di individuare la posizione del latitante nell’abitato di Termoli dove aveva trovato sostegno logistico e “copertura” presso un’abitazione frequentata quale “luogo di incontro” da giovani del luogo, alcuni dei quali anche minorenni.
Il provvedimento eseguito, e la relativa condanna, e’ scaturito da una serie indeterminata di reati di truffa mediante assegni bancari falsificati o del tutto contraffatti, documenti di identita’ e buste paga artatamente predisposte proprio in quanto strumentali alla commissione delle truffe, ed alla ricettazione di titoli di credito rubati, reati attraverso i quali il pescarese ed i suoi complici hanno tratto il loro sostentamento nell’ultimo quinquennio.
La scaltrezza dell’arrestato nell’eludere le ricerche nell’ultimo periodo – spiegano i carabinieri – e’ stata altresi’ contraddistinta dal sostegno di altre persone da identificare che ne hanno agevolato la latitanza provvedendo ai suoi bisogni quotidiani, al ritiro della pensione di cui egli e’ titolare, e dal fatto che lo stesso, al fine di evitare punti di riferimento per gli investigatori, ha abilmente improvvisato o addirittura eluso anche alcune visite mediche cui era periodicamente sottoposto presso la Asl di Pescara. Particolarmente qualificato l’apporto fornito dai Carabinieri del Ros nel monitoraggio di alcune persone vicine all’arrestato e nella ricostruzione dei suoi recenti spostamenti tra Pescara, Francavilla al Mare, Larino e Termoli.