PESCARA – Zemanlandia? Nemmeno per sogno. E pensare che il boemo in settimana auspicava di vederla quanto prima. Addirittura ai punti avrebbe meritato più l’Entella. Non che la squadra ligure abbia dominato il match, ma almeno la porta in alcune occasioni l’ha presa. Il Pescara, invece, ha fatto meno. Non si può dire che abbia sofferto. Ma di certo in chiave offensiva avrebbe potuto fare qualcosa di più. Non tanto come situazioni potenzialmente pericolose create, quanto per la mancanza di occasioni nitide.
Primo tempo equilibrato con pochi spunti da una parte e dall’altra. L’Entella costruisce le occasioni migliori al 1’ con Aramu e al 34’ con Crimi. In entrambe le circostanze Fiorillo mette in angolo. Il Pescara prova a sfondare lungo la corsia di destra. Yamga per due volte ha la palla buona, ma al 12’ calcia male e al 41’ viene contrato con successo da Crmeonesi. Da segnalate anche due conclusioni dai venti metri di Brugman (punizione al 28’) e Carraro (tiro al 42’) fuori di poco.
Nel secondo tempo vede più Entella che Pescara. Ed è soprattutto Aramu a provarci per due volte su punizione (parata di Fiorillo al 3’, conclusione fuori di pochissimo al 28’) e in una occasione con una conclusione dalla distanza respinta ancora dall’estremo ospite. Per il Pescara, invece, poche note offensive se non due situazioni potenzialmente favorevoli a Yamga che il francese però non sfrutta. Nel finale i biancazzurri reclamano un rigore ai danni di Bunino, ma per l’arbitro è tutto regolare. Finisce in parità. Zemanlandia è ancora lontana.