ROMA – Un carabiniere di trent’anni è morto ed altri due sono rimasti feriti in un’esplosione avvenuta questa mattina in un campo di addestramento della polizia afghana, ad Adraskan, nell’Afghanistan occidentale. L’esplosione è stata la conseguenza di “un attentato compiuto con il lancio di un razzo dall’esterno della base di addestramento della polizia afgana ad Adraskan”. Lo ha riferito il portavoce del contingente italiano ad Herat, il tenente colonnello Francesco Tirino.
L’attentato è avvenuto alle 8.50 locali (le 6.20 in Italia) in prossimità di una garitta di osservazione installata a ridosso della linea di tiro del poligono. L’esplosione ha coinvolto quattro militari dell’Arma appartenenti al PSTT (Police Speciality Training Team) uno speciale nucleo addestrativo della polizia afghana. Altri due sono rimasti feriti alle gambe, mentre il quarto è illeso.
La vittima è il carabiniere scelto Manuele Braj, 30enne di Galatina (LE), effettivo al 13° Rgt. “Friuli-Venezia Giulia” . Lascia la moglie, 28enne, e il figlio di 8 mesi. Gli altri due militari sono in servizio alla 2° Brigata Mobile di Livorno e al 7° Rgt “Trentino- Alto Adige”: Sono feriti alle gambe e sono stati elitrasportati presso l’ospedale militare USA (ROLE 2) di Shindand, dove sono ricoverati non in pericolo di vita. La zona dell’esplosione è stata isolata per permettere i rilievi di rito e la ricostruzione della dinamica.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha appreso con “profonda commozione” la notizia dell’attentato ed esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto, rendendosi interprete del “profondo cordoglio del Paese”.