L’AQUILA – Non finirà qui, tutti sono pronti a scommetterci. Intanto però il tanto discusso progetto autostradale presentato dal Gruppo industriale Toto per la Strada dei Parchi ha ricevuto lo stop del Governo. Ma andiamo con ordine.
Per la messa in sicurezza antisismica di 30 Km di autostrada il Gruppo Toto avrebbe previsto la realizzazione di 55 gallerie. I sindacati nelle scorse settimane avevano espresso forti dubbi su opere ritenute inutili. Al coro dei no si aggiunge oggi anche il parere negativo del Presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci.
“Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rispondendo a una mia interrogazione in Commissione ha confermato pienamente che il progetto autostradale di Toto per la Strada dei Parchi ha poco a che vedere con la messa in sicurezza antisismica e che tali interventi vanno invece eseguiti sul tracciato esistente”.
“Si conferma la mia opinione – afferma ancora Realacci – che si tratta di un progetto inutile, costoso e dannoso”. Il presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera, commenta in questo modo la risposta del governo alla sua interrogazione in Commissione (n. 5-09603).
“Adducendo motivi di sicurezza e ambientali, la Toto Holding Spa voleva infatti realizzare la rettifica di due tratti di A24 e A25 per complessivi 30 chilometri, 55 gallerie e un investimento di oltre 6 miliardi di euro, chiedendo per questo un allungamento della concessione di 45 anni e l’aumento delle tariffe. Un progetto – dice Realacci – che non e’ ne’ coerente ne’ adeguato alle finalita’ dichiarate. Secondo il governo sono invece necessari interventi per garantire l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’attuale tracciato, compresi i viadotti, per un importo di un miliardo e 200 milioni”.
L’esecutivo si impegna, inoltre, ad attivarsi per evitare l’incremento delle tariffe autostradali. Nel progetto, bocciato dal governo, si sarebbero andati a toccare almeno 10 corpi idrici sotterranei, importanti per l’assetto idrogeologico; sarebbero stati stravolti gioielli ambientali unici in Europa e sarebbero stati coinvolti il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco regionale del Sirente-Velino, la Riserva del Monte Genzana e la Riserva delle Gole di San Venanzio. “Un progetto – afferma infine il parlamentare – che rischiava di compromettere pesantemente il futuro e la vocazione di quelle aree legata anche alle produzioni agroalimentari di qualità e ad un turismo attento ai valori paesaggistici, ambientali e culturali”.