PESCARA – Il mare di Pescara è pulito. Una frase che tutti avrebbero voluto sentire. Ebbene si, è proprio così. La costa del capoluogo adriatico è interamente balneabile, eccezion fatta per la parte antistante via Balilla. Il dato si evince dalle ultime analisi rese note in mattinata. L’unico tratto che quindi resta interdetto alla balneazione va dalla Madonnina fino a Via Balilla.
Le ultime analisi in arrivo dall’Arta a Palazzo di Città confermano quanto era già sostanzialmente noto e rafforzano l’ottimismo dell’amministrazione comunale. A Fosso Vallelunga i dati del terzo prelievo consecutivo sono risultati nuovamente favorevoli ed anche qui ci sarà la revoca del’ordinanza.
Confermato il ritorno all’interno dei parametri di conformità anche all’altezza dei punti di prelievo di Via Galilei e di Via Muzii. Qui per la scomparsa dei divieti occorrerà attendere qualche giorno in più. Il Comune, per entrambe le situazioni trasmetterà la documentazione alla Regione: quest’ultima dovrà firmare una apposita determina con la quale potranno essere rimossi i cartelli.
“A questo punto – ha commentato il Vice Sindaco Enzo Del Vecchio – possiamo dirci soddisfatti nell’iniziare vedere appagati gli sforzi degli ultimi mesi. A Pescara la stagione inizia con il 94% della spiaggia balneabile, e soprattutto abbiamo rimosso gran parte delle cause dell’inquinamento. Dispiace soltanto per la situazione di Via Balilla, dove i campionamenti -sia pure ancora fuori dai limiti- sono in costante miglioramento”.
In questo caso i dati sono risultati negativi, anche se di poco, perciò il divieto resterà almeno fino a metà giugno. Le analisi non potranno essere ripetute prima di allora. Sull’emergenza mare inquinato da registrare la nota del Presidente della Commissione Vigilanza della Regione Mauro Febbo del capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri che si scaglia contro la riduzione di fondi imposti all’Arta: “La Regione delle chiacchiere e degli spot però ha questo modo di operare – sottolineano Febbo e Sospiri – e mentre D’Alfonso e i suoi si occupano della propaganda, dall’altro si tagliano i fondi del bilancio regionale destinati all’ambiente, di cui una quota parte deve essere destinata alle spese di investimento per attrezzature necessarie ai controlli ambientali e strumentazione di laboratorio: nel 2013 il contributo ammontava a 1.200.000 euro, 1.100.000 euro nel 2014 , 1.500.000 euro nel 2015 e solo 750.000 euro nel 2016. Ecco come la Regione si impegna per la tutela dell’ambiente: taglia le risorse del 50%”.