TERAMO – Bancarotta fraudolenta, ostacolo all’attività finanziaria di vigilanza e associazione per delinquere. Sono le accuse a carico dell’ex direttore generale della banca Tercas di Teramo, Antonio Di Matteo, che è stato arrestato questa mattina dagli uomini del nucleo valutario della guardia di finanza. Sono state perquisite la sede dell’istituto e altri uffici bancari. Banca Tercas rientra nell’elenco degli istituti finanziari commissariati dalla Bankitalia.
Sono 19 le persone indagate: le fiamme gialle del nucleo di Polizia Valutaria hanno effettuato decine di perquisizioni. Secondo l’accusa gli indagati avrebbero prosciugato i fondi della banca per favorire alcuni imprenditori e soci in affari. Tra gli indagati dell’inchiesta sulla bancarotta della banca Tercas di Teramo vi e’ anche l’avvocato-imprenditore di Modena Gianpiero Samori’, che nelle ultime elezioni appoggio’ il Pdl. Le perquisizioni della GdF sono in corso in varie citta’ della penisola.
Sono 16 le perquisizioni eseguite dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza in abitazioni private, aziende e gli uffici della sede centrale dell’istituto di credito a Teramo e di tre sue filiali (Montorio Al Vomano, Roseto degli Abruzzi ed Avezzano) e della filiale di Porto San Giorgio della Banca Popolare di Spoleto. Questo perche’, secondo i militari della Finanza, Di Matteo, pur essendo un ex dirigente da tempo di Banca Tercas, poteva avere accesso ai terminali e compromettere cosi’ l’esito degli accertamenti investigativi.Il gip del tribunale di Roma, Wilma Passamonti, che ha disposto la misura cautelare del carcere per l’ex dg di Banca Tercas, Antonio Di Matteo, ha ordinato il sequestro preventivo per equivalente, fino a un limite massimo di 199 milioni di euro, di rapporti finanziari, partecipazioni societarie, beni immobili e mobili, frutto dei reati di associazione per delinquere transnazionale, riciclaggio, appropriazione indebita e bancarotta fraudolenta aggravata.
L’indagine della procura di Roma sulla Banca Tercas conta, come già detto, complessivamente 19 indagati, di cui 9 per associazione per delinquere. Gli altri sono coinvolti nella vicenda per reati che vanno, a seconda delle singole posizioni, dall’ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza della Banca d’Italia al riciclaggio, dall’appropriazione indebita alla bancarotta fraudolenta.
Le indagini sulla Banca Tercas sono state condotte dalla procura di Roma perche’ nella capitale ci sono i procedimenti legati al fallimento del gruppo Dimafin di Raffaele Di Mario e perche’ e’ romana la competenza a indagare sul reato di ostacolo all’attivita’ di vigilanza di Bankitalia.