PESCARA – Baroni lo ammette: “È vero che ci esprimiamo meglio quando ci chiudiamo e ripartiamo, ma credo sia impossibile giocare senza offendere. Ho rivisto più volte la partita per capire ciò che è successo. Il modo in cui abbiamo preso i gol ha acuito i nostri problemi. Quando concediamo tutto quel campo, andiamo in estrema difficoltà”. E ancora: “Il Brescia lasciava tre uomini davanti e ha giocato senza niente da perdere. La responsabilità è mia perché ho caricato volutamente la sfida, sapevo che sarebbe stata una partita importante, l’effetto è stato invece controproducente. Diciamo che l’indole di alcuni giocatori ha preso il sopravvento sulle direttive tattiche”.
Il dispiacere è ancora evidente: “Volevamo fare bene davanti ai nostri tifosi e non ci siamo riusciti. Ribadisco che c’è stata troppa foga da parte nostra, prendete il contropiede di Sestu nel primo tempo, con 7 uomini in attacco e loro che sono ripartiti troppo facilmente”.
Quando si parla di centrocampo con poco filtro, di Memushaj e Brugman insieme e del possibile ritorno di Selasi, Baroni ricorda ciò che è accaduto a Carpi: “Siamo andati li con Memu e Brugman insieme e abbiamo fatto benissimo. L’equilibrio non lo danno due giocatori, ma tutta la squadra. Se fossimo stati apatici mi sarei preoccupato, se invece il problema è la voglia di attaccare e chiudere la partita… direi che dobbiamo recuperare l’equilibrio dimostrato nelle ultime settimane”. Il dialogo tra tecnico e società è stato costante: “Siamo dispiaciuti, immaginate che Pasqua abbiamo passato… ma sono convinto che possiamo ripetere una striscia positiva come quella già fatta”.
Alla fine Baroni si appella ai tifosi: “So che non è facile, ma vorrei che tutto l’ambiente ci desse una mano. Playoff? Vi entrerà chi sbaglierà meno. Selasi? Voglio vederlo bene in settimana, c’è anche Bruno che sta recuperando, così come Lazzari. Ma il modulo non lo cambio, non voglio togliere certezze ai ragazzi”.