CHIETI – Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, si racconta in un’intervista a Radio Vaticana. “La rinuncia, come tutto il Pontificato di Benedetto XVI, è stata ispirata dal Concilio Vaticano II”. Forte ne è convinto e sottolinea quanto sia stato “un atto di profonda onestà”, la decisione di Ratzinger di mettere la parola fine al suo pontificato. A un anno di distanza, il teologo si sofferma sui risvolti della storica decisione presa da Benedetto XVI. “A mio avviso – afferma nell’intervista – e’ l’espressione coerente dello stile che Papa Benedetto ha avuto durante l’intero suo Pontificato: uno stile ispirato all’unica intenzione di piacere a Dio”.
Monsignor Forte ribadisce che “nel suo modo di essere” Ratzinger “non ha mai cercato il consenso facile delle folle”. “Egli e’ stato – spiega – un uomo che ha voluto portare avanti la riforma spirituale della Chiesa e dunque l’unica fondamentale esigenza, per lui, era quella che il suo modo di essere Successore di Pietro, vescovo di Roma, Pastore della Chiesa Universale e il modo di essere della Chiesa intera fossero tali da piacere a Dio. Io credo che questa sia la grande chiave di comprensione di tutto cio’ che Papa Benedetto e’ stato. E in questo senso – aggiunge -, anche la sua rinuncia e’ stata un atto di obbedienza al fatto che egli sentiva venir meno le forze. E’ stato un atto di profonda onestà. Mi sembra di poter dire che egli vede nel Pontificato di Papa Francesco la conferma che Dio ha voluto dare alla validita’ di questa scelta: una voce fresca, nuova, che in qualche modo e’ anche sostenuta da una grande energia, anche fisica bisogna dire, quale Papa Benedetto non potrebbe aver avuto”.
Secondo il presule e storico, inoltre, Ratzinger “e’ stato un protagonista del Concilio. Il Concilio – sottolinea – fa parte del suo Dna. Chi ha voluto pensare che, in qualche modo, il Pontificato di Benedetto fosse un allontanarsi dal Vaticano II, in fondo contraddice quella che e’ l’identita’ profonda del pastore, del teologo e poi del Papa Joseph Ratzinger. Quindi il punto forte da sottolineare e’ che il Vaticano II ha ispirato continuamente il Pontificato di Papa Benedetto ed egli stesso lo ha detto piu’ volte, raccogliendo le eredita’ anche dei suoi predecessori”. E monsignor Forte continua: “Naturalmente nella visione del Concilio Vaticano II, questa che io chiamo mistica del servizio, e’ ben chiara: Giovanni Paolo II e’ stato colui che ha spostato interi continenti con la sua energia fisica e spirituale; poi e’ venuta la stagione della malattia, fino all’estremo punto del silenzio, del mutismo, quando non riusciva piu’ a parlare, se non con i gesti”.