ROMA – Si accende il confronto tra i candidati con l’avvicinarsi delle elezioni. E mentre il premier uscente si dice lontano da Pd e Sel e ribadisce la necessità di un confronto tv tra le forze in campo, ritenendolo un dovere di tutte le democrazie mature – “Non solo Grillo, ma anche gli altri stanno deludendo le aspettative e gli interessi legittimi dei cittadini. È più utile discutere davanti a loro in modo sereno, non possiamo trattare i cittadini come dei minorati” -, Berlusconi declina l’invito di chi non reputa un avversario temibile: “Il confronto l’ho sempre accettato con chiunque anche avendo addosso sei contraddittori, credo che in questa situazione finale è utile che ad andare siano gli unici due possibili vincitori. Capisco che Monti sia disperato vedendo da vicino la possibilità che il suo centro con Casini e Fini non abbia nemmeno rappresentanti in Parlamento, visto che è molto probabile non arrivi al 10%, e quindi resteranno tutti fuori dal Parlamento compresi i signori Casini e Fini che immagino saranno molto addolorati dopo trent’anni di presenza nelle Camere”. Ed esclude anche un dibattito con il leader del Movimento 5 Stelle, che ieri ha annullato la sua intervista a SkyTg24: “Io ci starei al confronto con Grillo come con chiunque altro, ma credo a lui non converrebbe perché dello Stato e dei conti dello Stato non sa proprio nulla”.
Il Cavaliere, intervenendo a Rtl 102.5 ha ribadito ancora una volta l’inutilità dei voti dati Monti, Fini o Casini: “Sono o dei voti dati alla sinistra, e allora tanto vale votare l’originale, oppure voti semplicemente e dolorosamente sprecati, perché sottrarrebbero dei numeri al centro-destra che potrebbe anche diventare minoranza, io non ci credo ovviamente, rispetto a una sinistra che da sempre è minoranza nel nostro Paese”. Non è mancata, poi, la frecciata al leader del Pd: “Con 3 milioni di disoccupati, per Bersani qual è la cosa più importante? Il falso in bilancio. Questa è una cosa quasi caricaturale”, ha detto, sottolineando che sotto il suo governo questo reato non è stato depenalizzato.Poi, dicendosi convinto della vittoria, al conduttore Fulvio Giuliani, che gli chiedeva quale, tra i suoi rivali politici, sia più meritevole di stima, ha risposto: “Mi sa che andiamo molto male. Nessuno può paragonarsi a me per capacità e inventiva”.
Nel continuo botta e risposta a distanza è intervenuto oggi anche Mario Monti, che ribattendo al Cavaliere, che lo ha accusato di essere un “professorino che non capisce l’economia e la guarda dal buco della serratura”, ha detto: “Di economica ne ho praticata meno di lui, perché non sono imprenditore, ma ne ho vista enormemente più di lui anche attraverso meccanismi della concorrenza che lui forse ama meno. Magari ha ragione lui – ha aggiunto Monti a RaiNews – che sicuramente è particolarmente autorevole nel mondo per giudicare la qualità di un economista. L’aspetto gustoso del buco della serratura – ha aggiunto – è carino, ma inaccettabile perché di economia ne ho praticata meno di lui, ma vista più di lui”.
Per il presidente del Consiglio uscente, che già ieri aveva lanciato la proposta di un faccia a faccia davanti alle telecamere, un Paese democratico non può essere privato di un confronto diretto tra gli sfidanti: “Sarebbe possibile per tutti noi parlare e fantasticare meno se ci fosse un confronto serrato davanti agli italiani che devono votarci – ha detto -. Sarebbe il segno di una democrazia matura, altrimenti – ha aggiunto – si rischia di involvere verso una democrazia senile e immatura. Io spero di no”. E il rifiuto del Cavaliere? “Evidentemente ha un timore particolare a confrontarsi con me…”. Della stessa idea è Gianfranco Fini: il no di Berlusconi all’appello di Monti è la dimostrazione che ”Berlusconi ha paura del confronto, se vuol giocare la partita deve accettare le regole, a meno che non voglia barare anche su quelle e comprare l’arbitro”.
Il presidente del Consiglio, poi, è tornato a parlare di impossibili alleanze con il centrosinistra: “Io non ho, e non avrò, niente in comune con questa coalizione di sinistra”, ha detto intervenendo a L’aria che tira su La7. Rivolgendosi al governatore della Puglia: “Invito Vendola a un attimo di riflessione, lui parla nei miei confronti della solita razza padrona: chi ha messo di più le briglie al capitalismo europeo, americano, multinazionale? Lui, altri o io? Io credo di essere stato la persona in Europa che ha più disciplinato, anche con pesanti multe, il capitalismo ogni volta che andava fuori dalle regole. E’ inqualificabile parlare di razza padrona”.
Prosegue secondo il professore, la lista delle promesse che il Cavaliere non rispetterà mai: “La frase inizia con ‘io prometto’ e quindi è quasi inutile aspettare il resto della frase…”, ha aggiunto facendo riferimento alla frase di Silvio Berlusconi sul fatto di ubriacarsi se Monti, Fini e Casini non entreranno in Parlamento. E sulle ‘cialtronerie’ del Cavaliere: ”Non ho detto a freddo che erano cialtroni. È una parola che non uso e che è meglio non usare anche se è molto aggraziata rispetto a quelle che Berlusconi, i suoi giornali e i suoi alleati hanno usato nei miei confronti anche quando sostenevano con la fiducia i provvedimenti. Il contesto in cui ho parlato è che trovo che sia da cialtroni rovesciare una realtà che è ancora nella memoria di tutti e dire che avevamo lasciato nel novembre 2011 un’Italia che andava bene e ora ci sono i guai”, ha spiegato Monti.