MILANO – Silvio Berlusconi termina i servizi sociali. in sostante l’ex premier torna a piede libero. «L’incontro con la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, il tempo passato con malati e volontari, è stata un’esperienza toccante e ha rappresentato una pausa di serenità. Per questo intendo continuare questa esperienza e questo impegno», ha detto l’ex Cavaliere. «La politica avrebbe molto da imparare dall’umanità e dalla dedizione che ho trovato tra coloro che volontariamente e generosamente si dedicano alla cura di chi soffre».
Martedì Berlusconi verrà giudicato dalla Cassazione su Ruby come se ormai questa vicenda interessasse a lui e soltanto lui, senza coinvolgere i destini della nazione. In altri momenti il Palazzo avrebbe tremato, adesso i suoi inquilini alzano le spalle. Così come le orrende telefonate con Tarantini, a base di escort e festini «eleganti», suscitano un senso fastidioso di disgusto e di noia, un trito «déja vu».
L’ipotesi che Silvio possa rientrare in pista, o che al contrario il rientro venga impedito tra 4 giorni dalla Suprema Corte, non appassiona più nessuno perché nell’immaginario collettivo il Cavaliere è finito, la sua stagione si è chiusa. L’uomo è entrato nel cono d’ombra della semi-irrilevanza politica. La vita pubblica celebra nuovi eroi, Matteo a sinistra e l’altro Matteo a destra, laddove l’era berlusconiana finirà accomunata ai tanti ventenni che scandiscono la storia italiana. Comunque la si voglia giudicare, una vicenda al passato.
I primi a non credere che Berlusconi possa tornare competitivo sono proprio i suoi seguaci. Non a caso Forza Italia sta andando in briciole. Siamo al fuggi-fuggi, al si-salvi-chi-può. Fitto ormai è fuori dal partito, messo alla porta dal «cerchio magico» che attornia il Cav e ne condiziona le mosse: anche se ora nega l’ipotesi di scissioni e sostiene di voler resistere, la forza di gravità lo spinge ineluttabilmente nell’orbita politica di Salvini. Anche Verdini rifiuta di gettare la spugna, ma i suoi scalpitano e un folto gruppo di parlamentari si sta già organizzando in attesa di un cenno, di un segnale. Con i gruppi parlamentari che si sfarinano, Berlusconi rischia di trovarsi da solo, con un pugno di irriducibili.