ROMA – La candidatura a sindaco di Roma del centrodestra non mette di certo tutti d’accordo. Giorgia Meloni scende in pista con l’ok di Matteo Salvini, che dice no alla candidatura di Guida Bertolaso per dare scacco a Silvio Berlusconi. Lo strappo della Lega contro Forza Italia sembra un preciso calcolo politico: «C’è un muro contro muro. Da una parte chi vuole vincere le elezioni e dall’altra invece chi vuole incaponirsi su un candidato a detta dei sondaggi perdente. Le nostre strade non possono che dividersi», tuona Gian Marco Centinaio, capogruppo del Carroccio al Senato. L’accusa contro l’ alleato (o ex?) Berlusconi è quella di essere in combutta con il nemico: «La domanda che ci facciamo è: ma chi stiamo favorendo? Forse Renzi?».
Se nelle prossime ore non ci sarà un accordo, che appare impossibile, alle comunali Meloni si candiderà, con il sostegno di Salvini, contro Bertolaso. Il leader leghista per ora non risponde a Berlusconi: «Nel week end ho letto un po’ di tutto su di me che sono un pappone, un ragazzotto…ma io non sto a rispondere a polemiche di questo livello. Mi occupo di cose più importante, del mondo che cambia».
Ma lo scacco leghista all’ex premier va oltre la vicenda locale. Rischia di avere ripercussioni in tutte le altre città dove si vota in primavera e allontanando la prospettiva di una lista unica del centrodestra per le politiche. Berlusconi è furioso: «La Meloni si candida? D’ora in poi a chi mi viene a dire di essere meglio di Bertolaso gli rido in faccia e gli dico che mi vengono i brividi al pensiero che uno che non avrei mai assunto in una mia azienda, anzi, che non poterebbe neanche amministrare un’edicola». «Berlusconi ha perso lucidità», è stata la prima reazione dei Fratelli d’Italia per bocca di Rampelli, braccio destro e sinistro di Meloni.
Intanto stanno scatenando un polverone le parole di Bertolaso pronunciate ieri sera Fuori Onda su La7: «La Meloni deve fare la mamma, mi pare sia la cosa più bella che possa capitare ad una donna. Deve gestire questa pagina della sua vita. Non vedo perché qualcuno dovrebbe costringerla a fare una campagna elettorale feroce e, mentre allatta, ad occuparsi di buche, sporcizia…».
La risposta della leader di Fratelli d’Italia non si fa attendere: «Non voglio polemizzare. Dico solamente con garbo e orgoglio a Bertolaso che spero di essere un’ottima mamma, come lo sono tutte quelle donne che tra mille difficoltà e spesso in condizioni molto più difficili della mia riescono a conciliare impegni professionali e maternità. Lo dico soprattutto per rispetto loro». Anche gli altri candidati solidarizzano con Meloni. Da Alfio Marchini («altri attacchi a Meloni e la voto») alla grillina Virginia Raggi («si può essere mamma e sindaco»).
Intanto è terminato, presso la sede del comitato elettorale, lo spoglio delle schede relative alla consultazione popolare per Bertolaso che si è tenuta sabato e domenica in 140 piazze di Roma. «Ringrazio di cuore tutti i 47.093 romani che hanno espresso il loro sostegno alla mia candidatura a sindaco. Un risultato oltre ogni aspettativa, che evidenzia quanto i romani tengano alla loro città e quanto la vogliano vedere risplendere di nuova luce», dice l’ex capo della Protezione Civile. parole di rito, che non bastano a stemperare le tensioni. Ora Bertolaso dovrà guardarsi da nuovi concorrenti. Anche a destra.