
PESCARA – Erano alcune centinaia i balneatori abruzzesi che questa mattina hanno manifestato lungo le strade cittadine dei Pescara. Un corteo di persone provenienti da tutta la regione per esprimere il loro disappunto nei confronti della direttiva Bolkestein che prevede la messa all’asta dal 2016 delle concessioni demaniali in Italia. I manifestanti hanno chiesto che la Regione Abruzzo vada a Bruxelles a trattare assieme al Governo gli interessi dei balneatori.
E non si è fatta attendere la replica della Regione, che tramite l’assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio ha fatto sapere che l’Ente andrà a Bruxelles. “E ci andremo – ha aggiunto – sia che ci invitino sia che non ci invitino. Questa mattina abbiamo fatto partire una richiesta affinché il Governo non vada da solo in Europa. Per cui accompagneremo il Governo, se ce lo consentirà. Altrimenti, andremo lo stesso” ha aggiunto Di Dalmazio.
La manifestazione è partita da Piazza della Repubblica e si è conclusa sotto la sede del Consiglio regionale di Piazza Unione. Lo slogan che accompagnava l’iniziative era “No alle aste! Difendiamo il futuro del turismo balneare”. Il corteo è stato aperto da un furgone sul quale sono stati montati due ombrelloni da spiaggia e una bara. Subito dopo hanno sfilato i manifestanti tra i quali c’erano molti dei sindaci dei 19 comuni costieri della regione, tra cui Mascia e Monticelli, e il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa. Al corteo, accompagnato dalla canzone “Gente di mare”, si sono uniti in un secondo momento, anche il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio e l’assessore regionale Carlo Masci. Mascia e Testa che hanno detto di essere a fianco della categoria e contro la politica del Governo anche a causa della mancata concertazione del ministero guidato da Gnudi
A loro fianco c’erano anche i pescatori dell’Associazione Armatori, la cui attività è paralizzata da mesi a causa del mancato dragaggio del porto. Per l’occasione è stato confezionato anche un manifesto funebre per celebrare il decesso del turismo balneare. I balneatori hanno sfilato sfilano con le bandiere della Spagna considerato che il Governo spagnolo e’ intervenuto nel settore per prolungare le concessioni mentre quello italiano non lo ha fatto. In Abruzzo ci sono 700 stabilimenti balneari e diecimila posti di lavoro da salvaguardare.