ROMA – “Escludo una manovra correttiva, di solito le manovre si fanno per mettere nuove tasse ed invece noi dando 80 euro a 10 milioni di italiani facciamo ridistribuzione con una misura che anche alla luce dei dati Pil è anticiclica”. Così il premier Matteo Renzi ha commentato i dati negativi sul primo trimestre del Pil. “Mi dispiace – sostiene il presidente del Consiglio – che non siamo riusciti a mettere nel decreto Irpef anche incapienti, partite iva e pensionati. Riusciremo a farlo con la legge di stabilità, nel settembre-ottobre 2014 per il 2015”.
Il premier guarda comunque avanti e vede un orizzonte migliore: “Io resto ottimista e non è un ottimismo stupido ma che fa i conti con la realtà: noi non diciamo che la crisi sia finita ma i segnali di ripresa sono importanti. I dati del Pil indicano che Paesi come la Spagna che hanno fatto una riforma del lavoro che adesso stiamo facendo noi, sono avanti”.
Renzi torna a scontrarsi con i sindacati: «Se avessi voluto fare il segretario della Cgil, avrei fatto le primarie lì. Ah no, lì non si possono fare». Con questa battuta il premier Matteo Renzi ha affrontato il tema del rapporto tra governo e sindacati. Il presidente del Consiglio ha poi detto: «Non ce l’ho con il sindacato, ma vorrei che facesse sempre il sindacato, perché quando lo fa dà una mano al Paese. Il problema è quando pretende di fare politica o peggio ancora si occupa di formazione professionale o di business collaterali». Il Pd, ha aggiunto, «non è il sindacato. e chi vota Pd il 25 maggio, non vota per la Cgil».
Sulla Rai il premier ribadisce l’intenzione di tagliare 150 milioni . «Costi quel che costi io ho intenzione di togliere la Rai ai partiti. Se siamo rottamatori vuol dire che lo siamo non per finta». E aggiunge: «Io non ho mai parlato con i vertici Rai e trovo folle che ora si pensi che la Rai sia nelle mani del Pd. La Rai non è né dei sindacalisti né dei candidati dei partiti che mettono bocca sui nomi anche delle ultime nomine»