ROMA – Oggi Piazza Affari chiude leggermente sopra i minimi (-2,7%) una giornata in maglia nera: l’indice Ftse Mib ha toccato i 12.362,51 punti , minimo storico da quando è iniziata la crisi finanziaria (il precedente era di settembre 2009 a 12.621 punti). Malissimo anche la Borsa spagnola, anch’essa in calo del 3% sulle attese che la Catalogna sia costretta a chiedere aiuti al governo di Madrid. È giallo, invece, sulla nota congiunta di Madrid, Roma e Parigi per chiedere subito lo scudo antispread. La Spagna nel pomeriggio aveva annunciato la lettera comune, ma sia l’Italia che la Francia hanno categoricamente smentito ogni mossa congiunta.
Intanto è stata smentita la nota congiunta. L’appello di Spagna, Francia e Italia all’Ue per l’attuazione immediata degli accordi «è una pura invenzione, non esiste»: lo ha detto all’Ansa una fonte autorevole del governo francese, riferendo che a Parigi, ma anche a Roma, sono rimasti «a bocca aperta» dopo la nota rilasciata dal governo spagnolo. «Quella nota è una pura invenzione, non esiste. È una balla fantasmagorica, una grande sciocchezza», è sbottata la fonte di Parigi, sottolineando che il ministro francese per gli Affari europei, Bernard Cazeneuve, ha sentito in proposito il suo omologo italiano, Enzo Moavero, e sono entrambi rimasti «a bocca aperta» per le notizie provenienti da Madrid. Anche fonti di Palazzo Chigi esprimono lo stupore del governo italiano circa l’iniziativa comunicata dal Ministero degli Esteri spagnolo.
tutto è iniziato dal segretario di Stato spagnolo per l’Unione europea, Íñigo Méndez de Vigo, che aveva reso pubblica una presunta nota in cui i tre Paesi mediterranei chiedevano una «immediata attuazione degli accordi raggiunti al Consiglio Ue di fine giugno sull’ introduzione, tra le altre cose, del cosiddetto scudo contro le eccessive oscillazioni dello spread». Francia, Italia e Spagna avrebbero chiesto l’immediata applicazione degli accordi presi il 28 e 29 giugno scorsi. «La rapidità – ha affermato de Vigo – è una condizione essenziale per il successo di qualsiasi azione europea». Lo spagnolo ha poi aggiunto che «esiste un divario preoccupante tra le decisioni che prende il Consiglio europeo e la messa in atto di questi accordi».
Intanto il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi, ha viaggiato a quota 530 punti, con un massimo di 537 raggiunto in chiusura di giornata, i livelli del 17 novembre 2011, il giorno del passaggio di consegne tra Silvio Berlusconi e Mario Monti alla guida del governo. I Btp decennali tornano a pagare un rendimento del 6,5% per la prima volta dallo scorso gennaio e preoccupano parecchio anche le scadenze brevi con il Btp a due anni che rendono più del 2%. I titoli con scadenza residua pari a nove anni hanno superato il rendimento di quelli irlandesi.