TERAMO – L’ormai ex sindaco di Teramo non ci sta alla sua caduta per mano della maggioranza del Consiglio comunale. Il suo secondo mandato finisce dopo un tira e molla durato diversi mesi. “Il fatto che sette di loro si siano candidati con il centrodestra, e siano stati avversari fino a ieri degli altri undici, non aiuta a sciogliere il gelo”. “Mi sento tradito” ha detto Maurizio Brucchi.
E’ visibilmente deluso per come sono andate le cose, ma questa è la realtà dei fatti. In particolare l’ex primo cittadino ha puntato il dito verso alcuni leader del centrodestra prima alleati, come Gatti, Chiodi e Di Dalmazio.
“Dopo otto lunghi anni – ha detto Brucchi – finisce l’impegno per la mia città, impegno forte, onesto, serio, sempre nell’interesse del territorio. Finisce nel modo in cui non avrei ma pensato potesse finire: con un tradimento. Esco a testa alta consapevole di aver fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per onorare il mandato datomi dai cittadini che ringrazio tutti per avermi supportato ed anche per avermi criticato. La cosa più difficile è stato spiegare a mio figlio Filippo perché il suo papà non è più Sindaco”.
E ancora: “Ci vorranno giorni, settimane forse mesi per smaltire la rabbia e l’amarezza ma alla fine tutto passa e la vita continua. Voglio intanto ringraziare le tante persone, amici, conoscenti, elettori, sindaci e cittadini che ieri mi hanno espresso vicinanza e solidarietà. Voglio ringraziare il mio partito Forza Italia a livello locale, regionale e nazionale per essermi stato vicino e per aver cercato invano di fermare questa pazzia politica. Voglio ringraziare la mia giunta, vecchia e nuova, il consiglio comunale, tutti i dipendenti del comune in particolare i miei più stretti collaboratori, le istituzioni, la carta stampata per aver percorso con me questo lungo, bello, entusiasmante cammino. Grazie. La vita continua dicevo ed io continuerò ad essere a disposizione della mia città e del mio territorio”.