VILLA SANTA MARIA – Perseguitavano un loro compagno di scuola dall’inizio dell’anno. E così due studenti sono stati sottoposti all’obbligo della misura cautelare a casa. L’episodio è accaduto a Villa Santa Maria. In sostanza ora c’è un ordine di permanenza in casa per i due studenti minorenni responsabili di avere aggredito, minacciato e insultato a scuola, l’8 novembre 2017, un ragazzo di 14 anni.
Lo ha deciso il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila disponendo l’ordinanza per i responsabili degli atti di bullismo avvenuti in un istituto superiore della provincia di Chieti nei confronti di un ragazzo dell’area frentana che frequenta la prima classe dell’istituto e che beneficia del sostegno.
L’8 novembre scorso i due studenti, indagati per minacce e lesioni, hanno preso a pugni il 14 enne, insultandolo, minacciandolo e gli hanno sbattuto la testa sul banco. Il giorno successivo alla vittima sono giunte minacce su Whatsapp, anche con file audio. Il ragazzo aveva mostrato grande paura e apprensione al punto che la mamma lo aveva spogliato scoprendo il corpo pieno di lividi ed ecchimosi: all’ospedale di Lanciano i medici hanno diagnosticato al 14 enne una distorsione del rachide cervicale, la contusione di una costola ed ecchimosi da aggressione per complessivi sette giorni di prognosi.
A denunciare il fatto è stata la stessa madre, intenzionata anche a ritirare il figlio dalla scuola. Sulla vicenda hanno indagato i Carabinieri della compagnia di Atessa e della stazione di Villa S. Maria. Nei confronti degli aggressori erano stati presi provvedimenti disciplinari da parte della scuola che ha collaborato attivamente con gli investigatori per accertare i fatti.
I Carabinieri della Compagnia di Atessa, coordinati dal capitano Marco Ruffini, hanno sottoposto all’obbligo di permanenza in casa due studenti in esecuzione dell’ordinanza di misura cautelare spiccata dall’Autorità Giudiziaria minorile de L’Aquila. I due giovani sono ritenuti responsabili, hanno spiegato gli investigatori nel corso di una conferenza stampa, di una serie di atti persecutori nei confronti di un loro compagno perpetrati già dall’inizio dell’anno scolastico, tra fine ottobre e inizi novembre. I militari, lavorando in sinergia con le Istituzioni scolastiche, hanno sviluppato accurate indagini che si sono concluse con l’esecuzione del provvedimento cautelare. C’è stata piena collaborazione sia da parte degli insegnanti che dei compagni di scuola che sono intervenuti in difesa della vittima ed hanno raccontato ai Carabinieri gli episodi ai quali hanno assistito permettendo ai militari di acquisire ulteriori elementi probatori nei confronti dei due ragazzi che, sia all’esterno dell’edificio scolastico che durante la ricreazione. Offese, minacce, violenze fisiche a cui sono seguiti messaggi anche su Facebook nei confronti del ragazzino preso di mira.