AVEZZANO – Una giornata particolarmente intensa quella appena trascorsa dai lavoratori della cartiera Burgo di Avezzano. In mattinata una loro delegazione assieme ad alcuni sindacalisti ha incontrato il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, per illustrare la gravissima crisi che sta investendo lo stabilimento. “Monsignor Santoro”, spiegano le segreterie provinciali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, “ha preso a cuore la vicenda e ha ribadito il suo impegno personale nei confronti delle istituzioni locali affinche’ venga avviato, al piu’ presto, un tavolo di confronto e concertazione tra le parti in causa, per arrivare ad una positiva definizione della vertenza”.
“Il Vescovo”, proseguono i sindacati, “ha raccolto il nostro appello, garantendo piena disponibilita’, in un momento difficilissimo per la fabbrica marsicana, a rischio chiusura”. I 450 lavoratori della Cartiera Burgo, una delle piu’ grandi aziende di Avezzano, sono in parte in cassa integrazione. Ad essere bloccata, per il momento, e’ la linea di produzione 1. Ma le prospettive non sono favorevoli: il 5 luglio si riunira’ il Consiglio di amministrazione del gruppo Burgo per decretare la chiusura definitiva dello stabilimento, gravato dalla mancanza di commesse.
Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Regione Gianni Chiodi, che ha convocato gli amministratori e le forze sociali all’Emiciclo dell’Aquila. Chiodi, medierà con i vertici aziendali al fine di posticipare l’adozione del provvedimento previsto per giovedi’ prossimo che porterebbe, di fatto, alla chiusura definitiva della Cartiera. Inoltre, in Consiglio regionale e’ stata presentata una risoluzione urgente al fine di evitare la chiusura di un’azienda vitale e fondamentale per l’intera economia del territorio, una delle eccellenze del gruppo Burgo ritenuta una realta’ di grande rilevanza industriale. La soluzione individuata e’ quella di una strategia comune, finalizzata ad ottenere un incontro con la proprieta’ e trovare rapidamente una soluzione positiva. “A questo punto – ha commentato il Presidente della Regione – ci deve essere l’impegno di tutte le forze in campo per affrontare problematiche occupazionali serie, dove la situazione di pesante crisi rischia di assumere contorni angosciosi. C’e’ il sostegno incondizionato della Regione a salvaguardia dello stabilimento e dei posti di lavoro”.
“Attivita’ – ha spiegato Chiodi – che va inserita nel piu’ ampio contesto riguardante un tavolo allargato per cui chiediamo anche il coinvolgimento delle forze parlamentari dei diversi schieramenti affinche’ facciano la loro parte senza divisioni di colore politico, oltre alla mobilitazione territoriale, con Provincia e Comune”. Il Presidente contattera’ personalmente, nelle prossime ore, i vertici di Burgo Group Spa. Del resto, vista la crisi aziendale e le difficolta’ incontrate la prima emergenza e’ la salvaguardia dei posti di lavoro: alle dipendenze dirette della Burgo Group ci sono 446 lavoratori, mentre 110 persone vi operano per conto di ditte esterne, piu’ l’indotto. Una semplice delibera del consiglio di amministrazione della Burgo Group, che dovrebbe riunirsi il 5 luglio, potrebbe segnare definitivamente le sorti dell’azienda avezzanese.
“E’un fatto estremamente positivo che sulla Burgo sia intervenuto il presidente Chiodi, ma non basta”. Lo dicono il direttore e il presidente della Confcommercio Celsio Cioni e Roberto Donatelli per i quali “occorre da subito una mobilitazione ed un intervento di tutti i parlamentari abruzzesi che, unitariamente all’azione della Regione, richiedano al Governo Monti l’attivazione di un tavolo nazionale che, da subito, dia i segnali giusti ai vertici della Burgo Group. Prima che sia troppo tardi. Altrimenti, ancora una volta dovremo assistere a rituali mediatici ed istituzionali che non producono risultati ed evidenziano l’impotenza della politica sull’economia”.