PESCARA – Dopo l’ottima chiusura di calciomercato Baroni, sembra molto soddisfatto: “Le richieste sono state esaudite. Ma sono abituato, da sempre, a non fare proclami. Quando dico che bisogna procedere a fari spenti, non significa che non c’è ambizione. Tutt’altro. Le dimostrazioni si danno sul campo. A parole, tutti si sentono forti, tutti pensano di essere usciti più forti e competitivi di prima dal mercato, ma le prospettive, e quindi le ambizioni, vanno coltivate. Ecco perché non credo sia giusto parlare di obiettivi. Una cosa è certa. Siamo sulla buona strada”.
Solitamente gli allenatori non si sbilanciano mai su questi argomenti, eppure Baroni non nasconde la sua consapevolezza che questa squadra può fare grandi cose: “Io sono per la stabilità- continua il mister – e in questo momento il 4-3-3 è il sistema di gioco che si adatta alle caratteristiche della rosa. Ma non ci fossilizzeremo. Gruppo numericamente abbondante? La gestione non sarà un problema, se ciascun singolo ragionerà con l’ottica del “noi” e non dell'”io”.
Intanto ancora non si accenna a placare il polverone alzatosi dopo le dichiarazioni di Sforzini: il neo attaccante del Latina ha detto di “non aver capito” la scelta dell’allenatore di metterlo fuori rosa. “Non meritavo questo trattamento. Non mi è stato mai proposto il rinnovo con la spalmatura dell’ingaggio. Hanno deciso di estromettermi dall’organico nella stagione in cui mi sentivo veramente pronto per ripartire. Non me l’aspettavo proprio. I tifosi mi hanno sempre sostenuto e sinceramente mi aspettavo un altro trattamento anche da parte della società”
Anche Baroni prende posizione sull’argomento: “Sono parole che non mi toccano. Sono stato molto chiaro e soprattutto leale col ragazzo. E’ una decisione di natura esclusivamente tecnica. La società non c’entra nulla. Nando, ottimo giocatore a cui auguro le migliori fortune, non ha le caratteristiche congeniali al tipo di calcio che intendo sviluppare”.