ROMA – Mano pesante del giudice su Antonio conte: dieci mesi di squalifica. Assolti Leonardo Bonucci e Simone Pepe. Escluse invece dal campionato di serie B Lecce e Grosseto. Sono i verdetti della commissione disciplinare in merito al processo di primo grado al calcio scommesse. Verdetti, per la verità, già ampiamente noti, ma che la Figc ha reso ufficiali in mattinata. Comunicando le sanzioni disposte dal presidente delle due commissioni giudicanti, Sergio Artico, per 19 tesserati e 5 club, al netto di 32 patteggiamenti: pugno duro, inevitabilmente, con Lecce e Grosseto, che verranno destinate alla Lega Pro (il Consiglio Federale ha già firmato la delega per non doversi riunire), per i salentini scatterà anche l’ammenda di 30 mila euro. Penalizzato anche il Novara (-2).
Ma la vera novità rispetto ai precedenti procedimenti riguarda le assoluzioni. In otto sono stati prosciolti dalla commissione: oltre a Pepe e Bonucci, anche Marco Di Vaio e Giuseppe Vives, Salvatore Masiello, Nicola Belmonte (ma solo per Udinese-Bari, non per Cesena-Bari), Daniele Padelli e un club, l’Udinese. Un elemento che, unito alla derubricazione dell’illecito di Portanova in una semplice omessa denuncia (con 6 mesi di squalifica), segna il crollo del castello accusatorio del procuratore federale Palazzi in merito al filone di Bari. E sulle accuse di uno dei pentiti cardine del processo sportivo, quell’Andrea Masiello ritenuto credibile dalla procura, ma smontato nei fatti dalle proprie contraddizioni agli occhi della commissione Disciplinare. Udinese-Bari non fu illecito: lo esprime chiaramente la commissione, ricordando in merito le “molteplici contraddizioni (…) sin troppo evidenti” del pentito nel formulare la ricostruzione della combine. “Ovvio che le dichiarazioni di Andrea Masiello sul punto non appaiano credibili, non essendo univoche e certe”, sostiene nelle motivazioni il presidente Sergio Artico. Un crollo che, però, ha tenuto su due cardini fondamentali: il derby Bari-Lecce 0-2, che ha portato la Disciplinare a disporre “la assegnazione a un campionato di categoria inferiore” per il Lecce, e il tentativo di illecito per Sampdoria-Bari, e che a Guberti costerà una squalifica di 3 anni.
Ma se l’accusa cade pesantemente sul fronte Masiello, la commissione Disciplinare continua al contrario a ritenere coerente e affidabile l’altro pentito, Filippo Carobbio. I 10 mesi di squalifica a Conte sono così motivati nel dispositivo emesso stamane: “Deve essere chiamato a rispondere di omessa denuncia, in quanto agli atti è stata raggiunta solo la prova che fosse a conoscenza della combine”. L’elemento cardine arriva dalla testimonianza di Carobbio sul fatto che il tecnico abbia riferito dell’accordo per pareggiare con il Novara allo spogliatoio al completo prima della gara. “La circostanza che Conte abbia tenuto un discorso alla squadra per motivarla, nel contempo rassicurandola sul pareggio – che era un risultato assolutamente utile per il Siena – non risulta essere in contraddizione. Anzi, che lo stesso Conte, nel suo discorso, fece espresso riferimento alla necessità che quella gara non venisse persa, lo afferma il tesserato Sestu”. E qui Artico riscontra quella concordanza indispensabile per giustificare la credibilità dei pentiti. Smontando poi l’ipotesi del risentimento personale di Carobbio verso l’allenatore citando le parole dell’ex compagno Ficagna (“il quale a precisa domanda sulla conoscenza di eventuali motivi di astio o rancore che Carobbio potesse avere con qualcuno del Siena, li esclude”, si legge).
Discorso simile anche per l’altra gara contestata al tecnico, Albinoleffe-Siena. Sempre omessa denuncia, perché “è provato – scrive Artico – che Conte sapesse”. Per le circostanze riferite da Carobbio dell’impegno preso durante la riunione tecnica di qualche giorno prima, ma anche perché con la conferma da parte di Stellini di essere stato incaricato di “sistemare” la gara, “è davvero poco credibile che Conte non fosse a conoscenza dell’iniziativa presa dal suo collaboratore”, anche in ragione del ruolo che il ds Perinetti ha definito “accentratore”. Riconosciuta la doppia omessa denuncia anche al suo vice, Angelo Alessio: per lui, solo 8 mesi di stop.
Dalle accuse Conte potrà difendersi a partire dal 20 agosto, quando la Corte di Giustizia federale aprirà il secondo grado di giudizio. Da domani, tesserati e club sanzionati avranno a disposizione cinque giorni per presentare le proprie memorie difensive e chiedere gli atti, in vista del processo di appello. Ma con alcune modifiche all’interno del collegio difensivo: “Antonio Conte e Angelo Alessio saranno assistiti dagli avvocati Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, cui si aggiunge l’avv. Giulia Bongiorno”, sottolineando implicitamente come si defili invece la figura dell’avvocato Briamonte. Intanto, il club bianconero ribadisce “il proprio pieno sostegno ad Antonio Conte e Angelo Alessio, nell’auspicio che i prossimi gradi di giudizio possano infine permettere alla loro innocenza di emergere appieno”, con la convinzione che “le ragioni per affermare l’estraneità ai fatti addebitati siano immutate.