ROMA – Con 405 no e 154 sì, la Camera dei deputati ha respinto oggi la mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento cinque stelle contro il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, per la vicenda legata ai rapporti con la famiglia Ligresti e alla scarcerazione dell’imprenditrice Giulia Ligresti. Hanno votato per la mozione del M5s anche Sel, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Contraria la maggioranza di governo, anche se diversi esponenti del Pd hanno chiesto a Cancellieri di dimettersi. Nel suo intervento in aula di oggi, però, il Guardasigilli – che gode del fermo sostegno del premier Enrico Letta – ha escluso passi indietro.
“Se avessi avuto solo un dubbio sulla correttezza del mio operato non avrei esitato un solo istante nel lasciare ad altri questo mio incarico”, ha detto Cancellieri. Il ministro è finita al centro delle polemiche dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni di telefonate con la famiglia Ligresti, relativamente alla detenzione di Giulia Ligresti, arrestata insieme alla sorella Jonella e al padre Salvatore (quest’ultimo ai domiciliari) nell’ambito dell’inchiesta della procura torinese su Fonsai e, dopo aver ottenuto i domiciliari per ragioni di salute, ha patteggiato a inizio settembre due anni e otto mesi di reclusione.
Sulla vicenda la procura di Torino ha aperto un fascicolo, ma senza indagare Cancellieri, e ha trasferito gli atti alla Procura di Roma, che se ne occuperà a partire da oggi. Nel suo intervento, il ministro ha nuovamente ribadito le sue ragioni, e ha anche rivendicato l’amicizia con il medico Antonino Ligresti, fratello di Salvatore.
Citando il procuratore di Torino Giancarlo Caselli, Cancellieri ha definito “arbitrario e destituito di fondamento legare la concessione degli arresti domiciliari a circostanze esterne di qualsiasi natura”, e ha ribadito il proprio impegno per affrontare la questione del sovraffollamento carcerario, per cui l’Italia rischia una costosa condanna dalla giustizia europea.