ROMA – Curarsi con la marijuana? Chissà che alla fine di questa legislatura si possa ottenere una legge sulla legalizzazione (anche solo parziale) della cannabis. Non resta allora che provare a ottenere il minimo: una norma che favorisca l’uso terapeutico della marijuana.
Una possibile soluzione, in attesa che aumenti la produzione e la distribuzione dei medicinali, la offrono i 5 Stelle con una proposta di legge che verrà presentata domani al Senato. Prevede che «La coltivazione individuale domestica di cannabis a scopo terapeutico, in seguito a regolare certificazione medica, deve diventare legale» spiega Lello Ciampolillo, senatore pugliese che firma la legge assieme al dottor Felice Spaccavento, medico prescrittore di cannabis della Asl Puglia, il farmacista dottor Alfredo Tundo e Carlo Monaco, presidente dell’Associazione Canapa Caffè.
Proprio dalla Puglia, qualche settimana fa è partita la campagna del governatore Michele Emiliano. Dopo la denuncia di alcuni malati che avevano confessato di essere obbligati, per la mancanza di medicine, a rifornirsi di marijuana dagli spacciatori, Emiliano ha chiesto al governo e al Parlamento di intervenire e di sanare i buchi della distribuzione, per rispondere alle esigenze di chi soffre di malattie neurodegenerative e trova sollievo dalla cura della cannabis.
«Essendo l’argomento un tabù – sostiene il senatore del M5S – gran parte dei medici non la prescrive preferendo farmaci tradizionali di scarsa efficacia per i pazienti farmacoresistenti. Ma anche in caso di prescrizione medica trovare la cannabis necessaria è molto complicato, dato che la fornitura dipende dal raccolto olandese e dall’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze e basta qualche imprevisto per lasciare sguarnite le nostre farmacie».