PESCARA – I disabili abruzzesi sono sconcertati dalle dichiarazioni della preside romana di alcuni giorni fa. Sul quotidiano “La Repubblica” c’era la notizia della dirigente scolastica Clara Rech del Liceo Ennio Quirino Visconti di Roma, che nell’illustrazione del RAV (Rapporto di Autovalutazione) della sua scuola, tra gli aspetti positivi parla di scarsa presenza di studenti stranieri, ma soprattutto disabili, come vanto del processo di apprendimento.
Nel particolare si legge: “Le famiglie che scelgono il liceo sono di estrazione medio-alta borghese, per lo più residenti in centro, ma anche provenienti da quartieri diversi, richiamati dalla fama del liceo. Tutti, tranne un paio, sono di nazionalità italiana e nessuno è diversamente abile. Tutto ciò favorisce il processo di apprendimento”.
In che modo “tutto questo” favorisce l’apprendimento? Si chiede l’associazione “Carrozzine Determinate”, ed in che modo la presenza di studenti non di nazionalità Italiana o diversamente abili potrebbe non favorirlo? La prima spontanea riflessione è : quale tipo di cittadino Italiano si forma in una scuola che dichiara una cosa simile? Dice bene il Ministro Valeria Fedeli quando afferma che “alcune frasi appaiono particolarmente gravi, persino classiste. Non sono assolutamente tollerabili …” Noi vorremmo aggiungere, si legge nella nota dell’associazione, anche che sono offensive, discriminatorie, razziste ma soprattutto non sono vere”.
“Forse – aggiungono dall’Associazione – la Dirigente non sa che culture diverse, abilità diverse, modi di pensare e di fare diversi costituiscono una irrinunciabile ricchezza foriera di momenti di profonda riflessione, prima fra i banchi di scuola e poi nella società degli individui , prima studenti poi donne e uomini. Forse non ha mai preso in considerazione che le diversità, la consapevolezza della unicità dell’individuo, la condivisione delle diverse esigenze, l’empatia, il mutuo aiuto, sono la più grande risorsa umana cui una scuola deve attingere per si, a questo punto, favorire un vero, completo, autentico apprendimento”.
E ancora: “Nel difendere la sua posizione la dirigente ha dichiarato che il rapporto di autovalutazione richiesto alle scuole dal ministero è una mera rilevazione di dati di contesto e non contiene alcun giudizio di merito o di valore. Il Visconti è per principio e tradizione una scuola democratica, antifascista e interclassista, in cui vengono accolti ragazzi provenienti dalle più diversificate zone di Roma e provincia e in cui ciascun credo politico, religioso e, in generale, culturale, ha trovato e trova spazio e accoglienza”.
La sua frase invece altroché se contiene un giudizio di merito e valore – spiega ancora Claudio Ferrante presidente di “Carrozzine Determinate” – Lei attraverso le sue parole svilisce anni di lotte per l’inclusione, caldeggia forme di intolleranza nei confronti della diversità, ideologie che in un periodo storico come questo non vanno assolutamente alimentate, specie in un contesto come la scuola, dove si creano gli adulti del domani . Non si può affermare che la diversità non favorisce l’apprendimento, non si può, senza rendersi conto delle inevitabili implicazioni. La diversità apre la mente, favorisce lo scambio di pensiero, insegna la tolleranza e la solidarietà verso gli altri. Non è tutto questo parte dell’apprendimento di cui parla la Rech? Pensare solo che esiste un tessuto sociale che si riconosce in queste parole fa davvero riflettere. Perché frasi di questo tipo sono frutto di una grave ignoranza. La nostra storia, la nostra Costituzione ci insegnano che la scuola dovrebbe essere il luogo per eccellenza in cui insegnare, dar voce e creare le radici dell’articolo 3 della Costituzione dentro ogni cittadino italiano! L’Associazione Carrozzine Determinate – chiude la nota – è disposta a regalare al Liceo Ennio Quirino Visconti di Roma un progetto perché quell’istituto recepisca il vero significato della diversità culturale, dei diritti umani, dei valori della vita, e della felicità, della definizione della disabilità e delle barriere culturali. Così come siamo disposti a donare anche un percorso culturale empatico con le carrozzine. Ad un solo patto, che la prima partecipante sia la Dirigente Scolastica Clara Rech.