CHIETI – “Gli addetti delle Case di riposo di Chieti possono stare tranquilli, i loro posti di lavoro non saranno toccati”. Esordisce cosi’ il consigliere regionale Camillo D’Alessandro (Pd), che poi spiega: “Oggi la Giunta regionale approvera’ una delibera che modifica il regolamento vigente. Grazie ad essa i pagamenti verranno affidati alle Asl, che hanno una tradizione di esperienza e speditezza per questo tipo di incombenze. Successivamente il regolamento sara’ portato all’approvazione della V commissione consiliare, poi occorrera’ la pubblicazione sul Bura e quindi diventera’ operativo. Contiamo di portare tutto a compimento entro una decina di giorni”. Per D’Alessandro “la situazione si sta avviando verso la normalizzazione, occorre pazientare soltanto qualche giorno”.
Il tutto è scaturito anche dopo le dichiarazioni di sindacalisti e del M5S: “Finita la campagna elettorale i nostri politici non si sono piu’ visti. Vogliamo sapere che fine faranno le case di riposo”, dicono lavoratori e sindacalisti sulla questione ex-ipab e pagamento stipendi.
“E no! Non tutti, non il M5S che soprattutto dopo le elezioni si e’ battuto e continua a battersi in Consiglio regionale e in Commissione Sanita’ per i diritti dei lavoratori delle ex ipab, San Giovanni Battista in primis!”, commenta in risposta Sara Marcozzi, consigliere regionale del M5S. “A giugno – ricorda ci hanno accusato di aver paralizzato i lavori della commissione sanita’ sulla questione compartecipazione. Vero! Chiedevamo che la Regione pagasse direttamente gli istituti, senza passare per i Comuni, per facilitare la burocrazia e garantire lo stipendio ai dipendenti! E chiedevamo che la spesa di assistenza gravasse interamente sulla Regione e non sugli assistiti. Se la sanita’ si dice pubblica deve essere gratuita, altrimenti e’ privata! (Questo obiettivo lo abbiamo raggiunto, almeno sino al 31 dicembre 2015). Questo non lo dice nessuno e ci dispiace – continua Marcozzi – Sono passata poco fa a salutare lavoratori e sindacalisti al presidio di Chieti presso gli Istituti Riuniti. Mi sono permessa di rilevare che forse fare le opportune distinzioni aiuterebbe a raggiungere il risultato”. Io e il mio gruppo, comunque, continueremo a batterci per tutelare contemporaneamente il diritto all’assistenza gratuita e il diritto al pagamento degli stipendi dei lavoratori. Io – conclue Marcozzi – la ‘guerra tra poveri’ non la fomento, la lascio a Paolucci”.