L’AQUILA – Qualche tempo fa era stato annunciato un investimento di circa 62 milioni di euro per l’acquisto di 427 appartamenti invenduti su tutto il territorio regionale da affidare agli sfollati e riscattare, una volta terminata l’emergenza, come edilizia popolare. L’acquirente, in questo caso, sarebbe la Regione Abruzzo.
Su queste cifre il gruppo consiliare del M5S in Regione, ed in particolare il consigliere Domenico Pettinari, ha svolto un approfondimento basandosi su quello che recita il Decreto Legge in materia, il quale stabilisce che la valutazione di congruità sul prezzo convenuto resa dall’Ente deve far riferimento ai parametri di costo dell’edilizia residenziale pubblica e alle quotazioni dell’osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle entrate.
Servendosi proprio delle quotazioni dell’Agenzia delle entrate, tendendo al rialzo, proprio per non incorrere in contestazioni, Pettinari avrebbe scoperto che: “La stima, in base alla tabella dell’Agenzia delle entrate, per questi 427 appartamenti è di circa 45 milioni 700 mila euro, molti di meno, esattamente 16 milioni. Con questi soldi risparmiati la Regione potrebbe acquistare molti più appartamenti. Vogliamo capire se si è trattato di un errore da parte dei dirigenti o se alla base c’è qualcosa di più, anche per questo abbiamo presentato una serie di esposti alla Procura, alla Corte dei Conti, Anac, ma anche al Capo del Dipartimento di Protezione Civile che dovrà dire l’ultima parola”.
La Commissione Giudicatrice della Regione ha risposto, a precisa istanza di Pettinari, che non è stato possibile accertare la convenienza economica poiché è espressamente previsto che il prezzo offerto fosse omnicomprensivo di tutti gli oneri a carico dell’Amministrazione, tra questi oneri ad esempio le spese notarili.
“Ebbene ho verificato anche questo aspetto – precisa ancora Pettinari – ed ho scoperto che gli oneri ulteriori, in particolare le spese notarili, possano al massimo giungere ad un tremila euro in più ad appartamento, ovvero circa un milione e 300 mila euro, e gli altri circa 15 milioni?”
“Senza ombra di dubbio – spiega ancora Pettinari – intanto attraverso il meccanismo dell’autotutela e poi sperando che la Protezione Civile, che dovrà firmare gli ultimi documenti prima di procedere con gli acquisti, si accorga di questo differenza”.