PESCARA – Il Pd pescarese propone di venire incontro alle esigenze dei cittadini cittadini e delle attivita’ commerciali e produttive. La proposta è quella di ridurre ulteriormente le aliquote Imu, così come illustrata, questa mattina, a Pescara, dal capogruppo Moreno Di Petrantonio e dal consigliere comunale Antonio Blasioli. “La grave crisi economica che investe il nostro Paese e la nostra realta’ – ha detto Di Pietrantonio – impone l’assunzione di scelte di politica fiscale attente e ponderate per garantire una equilibrata fase di superamento della crisi e porre le basi per una concreta prospettiva verso una nuova crescita economica e sociale del nostro territorio”.
Il capogruppo del Pd per dimostrare la gravita’ della situazione ha messo in evidenza che a Pescara si registra la chiusura di una attivita’ commerciale al giorno con la conseguente perdita di due posti di lavoro per ogni cessazione di attivita’. Di Pietrantonio ha poi sottolineato che nei primi due mesi del 2013 si contano 54 chiusure e la perdita di 110 posti di lavoro. Inoltre,sempre a Pescara, sono circa 700 i locali sfitti. Le cose non vanno meglio nel settore edilizio: dal 2010 al 2013 si registra la perdita di 4mila posti di lavoro e, secondo Di Pietrantonio, ” la situazione negli ultimi mesi si sta ulteriormente aggravando”.
Sul fronte della disoccupazione, stando sempre ai dati forniti dal Pd, nel 2012 si registra un incremento rispetto al 2011 pari a 5.180 unita’. In aumento anche la cassa integrazione ordinaria. ” Alla luce di questa situazione – ha detto Di Pietrantonio – abbiamo proposto una delibera per modificare le aliquote Imu. Anche perche’, a seguito della legge dello Stato che ha lasciato ai comuni parte dell’Imu, possiamo contare su una maggiore risorsa economica pari a circa 4 milioni euro. Questi soldi – ha sostenuto – devono essere ridistribuiti per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Quindi chiediamo di ridurre l’aliquota ordinaria per le abitazioni principali da 3,5 a 3 per mille. Per quanto riguarda altre tipologie di immobili, come ad esempio seconda casa, attivita’ commerciali e artigianali, proponiamo di passare da 10,25 a 9,60 per mille. Relativamente poi agli immobili delle cooperative edilizie e dell’Ater chiediamo di ridurre l’aliquota da 5.8 a 3.8 per mille. Inoltre proponiamo anche di ridurre l’aliquota delle unita’ immobiliari destinate allo svolgimento di attivita’ cinematografiche e teatrali da 7.6 a 3.8 per mille”.