PESCARA – 878 tonnellate di biossido di azoto, 375 di biossido di zolfo, oltre 62 tonnellate di polveri, 1051 tonnellate di ossido di carbonio, 554 kg di metalli come arsenico, piombo e cromo. Sono le sostanze nocive che ogni anno il cementificio di Pescara riverserebbe nell’ambiente circostante, fino ad interessare anche i comuni di Spoltore e San Giovanni Teatino. Anche l’Agenzie Europea per l’Ambiente lo ha classificato come sito tra i peggiori in Europa Occidentale per la qualità dell’aria.
Oggi, per chiedere la delocalizzazione della struttura, c’è stato un ulteriore sit-in di protesta davanti la Asl di Pescara. Le associazioni ambientaliste, con il Wwf in prima fila, chiedono il diniego al rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale richiesta dai vertici del cementificio alla Regione, alla Asl e all’Arta per continuare con la normale attività. Le risposte delle autorità competenti sono sempre le stesse, e cioè che i livelli di inquinamento restano nei limiti, fanno sapere dai comitati. Dal sit-in dicono però che a quello del cementificio si sommano quelli delle altre aziende del circondario e l’inquinamento dovuto al traffico veicolare.
Intanto per sabato 13 ottobre alle 18 è in programma una nuova iniziativa di protesta. Stavolta ci sarà una fiaccolata aperta a tutti i cittadini che partirà da piazza Alessandrini.