L’AQUILA – Dopo cento giorni Luciano D’Alfonso si racconta. O meglio, racconta il suo operato e quello della Giunta assegnando anche dei voti. Complessivamente il presidente dà un otto pieno a questi tre mesi di attività: “Quattro Giunte regionali sono state demolite, sanzionate, bocciate” dagli elettori. Un giudizio che secondo D’Alfonso non ha “riguardato solo l’operato degli eletti ma anche la forma di organizzazione della Regione”. Per questo e’ necessario cambiare “stile, aggredire i problemi e davanti ai fatti lasciarsi affascinare dall’automatismo reattivo, con procedure di qualita’”.
Per il bilancio dei 100 giorni di attivita’ di Governo regionale, D’Alfonso, accompagnato dagli assessori, dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, dai Capigruppo, si e’ soffermato sulla differenza di “stile della nuova Giunta che ha consentito di raggiungere obiettivi fondamentali e rilevabili”. Per il Presidente cio’ che e’ stato ottenuto in termini di risultati ha risposto a “due domande di fondo: come costruire una Regione Funzione e non finzione e cosa fare per essere legittimati”.
Tra i segnali di cambio di “stile” D’Alfonso ha elencato le modalita’ di nomina dei tanti manager, che dovranno essere collocati negli enti partecipati: “Non solo il curriculum prenderemo in considerazione, che varra’ il 40 per cento della valutazione – ha detto – ma anche la piattaforma che sapranno indicare e la liquidazione avverra’ soltanto dietro verifica del rilevato”. Per il Presidente e’ di tutta evidenza anche un disinteresse verso “gli spazi vuoti delle nomine”, cosi’ come le spese di progettazione e direzione lavori non potranno superare il due per cento dell’intero appalto. Il Presidente ha anche annunciato novita’ nel cammino della squadra di Governo che “non rimarra’ ghiacciatamente uguale a se stessa. Rivedremo le deleghe, preciseremo qualita’ e quantita’ in capo ad alcune figure della Giunta”, anticipando che ci sara’ il “giusto riconoscimento per l’avvocato Andrea Gerosolimo”, capogruppo di Abruzzo civico. Intanto, proprio Gerosolimo dovra’ occuparsi di organizzare all’Abbazia Celestinana di Sulmona un “combattimento tematico” con pensatori ed intellettuali. “Sara’ come una Leopolda o qualcosa di piu'”, ha specificato. “Una due giorni – ha detto – nella quale chiameremo a raccolta le intelligenze e pensatori italiani per confortarci con loro sul futuro di questa regione. Ma accanto a me ci dovranno essere tutti gli assessori e tutti i vertici amnistrativi della Regione Abruzzo per parlare di programmi e prospettive ma soprattutto per dare misurabilita’ a quanto fatto finora”.
Novita’ sono state annunciate anche per i dipendenti regionali, “in numero superiore all’occorrente”, secondo il presidente, che potranno essere oggetto, percio’, di convenzioni con gli Enti locali e rispondere cosi’ alla loro carenza di personale. Ancora D’Alfonso: “Noi oggi vogliamo rendere evidente che abbiamo altri 57 mesi di Governo e che abbiamo alle spalle 100 giorni di attivita’ amministrativa, di obiettivi rilevati e di ambizione rilevata”. Il Presidente, che ha prodotto, a beneficio della platea, un opuscolo di quaranta pagine, denominato “Rapporto Abruzzo, 100 giorni di Funzione Regione”, ha elencato i punti qualificanti della sua “quotidiana, incessante, ambiziosa attivita’ progettuale”.
Si va dal Dpfr varato dalla Giunta regionale, per la prima volta, entro il mese di settembre, che contiene la “cristallizzazione di cio’ che ci sta a cuore”, alla questione del commissariamento sanitario. D’Alfonso ha detto: “Noi non abbiano paura dell’autonomia sanitaria e il mese di dicembre non sara’ neutro per il recupero dell’autonomia, siamo potentemente in cammino”.
Il Presidente ha poi rivendicato con forza la “capacita’ di definire priorita’ ed adottare gli atti conseguenti sulla Val Di Sangro”. In merito ha annunciato per il 15 ottobre un nuovo sopralluogo con il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci. Quindi la banda ultra larga e i 171 milioni drenati in favore dell’Abruzzo per i depuratori: “E’ immorale fare messa ad agosto perche’ l’acqua non e’ balneabile – ha polemizzato – bisogna agire per tempo”. Altro risultato importante “di accelerazione di attivita’ e’ la pista ciclabile piu’ lunga d’Italia che sara’ realizzata in Abruzzo con una dotazione finanziaria complessiva di 60 milioni di euro”.
Quindi il Presidente ha citato il “grande lavoro” della riorganizzazione della macchina amministrativa, con un taglio drastico delle direzioni e dei direttori che passano da 14 a 7, il direttore generale e i commissari realizzatori. Entro dicembre saranno completati i dossier dei porti abruzzesi per varare i piani regolatori collocati al vaglio del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Infine la legge che punta ad azzerare i tempi di istruttoria per la vita delle imprese: “Stiamo predisponendo un menu di convenienze per chi vuole venire ad investire in Abruzzo: chi vuole farlo ha diritto ad un patto per i tempi di istruttoria”.
Nel parlare della riforma della macchina amministrativa della Regione Abruzzo, “un miracolo che abbiamo portato agli abruzzesi nel giro di due mesi”, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso ha sottolineato che “allo stato e’ alto il numero dei dipendenti che attualmente lavorano nell’Ente Regione” e che e’ necessario un ulteriore passaggio di razionalizzazione della macchina amministrativa. “In questo senso – ha detto D’Alfonso – non e’ escluso che possiamo pensare a forme di collaborazione con gli enti locali e con i Comuni, mediante specifiche convenzioni, per il trasferimento di personale in eccedenza dalla Regione Abruzzo in favore di quegli enti che vorranno aderire alle convenzioni”.
MA non è tutto oro quel che luccica. Sul’argomento “Cento giorni” interviene il presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano: “Anche oggi il presidente Luciano D’Alfonso ci ha stupito con una conferenza stampa imbottita di effetti speciali. Tolti i quali restano purtroppo solo cicaleccio e nulla di concreto per l’Abruzzo: cosi’ proprio non va”. “Se per D’Alfonso il nuovo stile amministrativo e’ annunciare e promettere, ma non realizzare, certamente e’ ancora distante dal modello di amministrazione regionale efficace e produttivo. Egli – aggiunge Pagano – dimentica ancora una volta che il Consiglio regionale ha una funzione fondamentale, prevista dalla Costituzione, cioe’ legiferare. Se pensa di amministrare la Regione utilizzando la sintomatologia ‘dell’uomo solo al comando’ a colpi di direttive ed oracoli, esautorando l’Assemblea regionale, D’Alfonso e’ partito male. Confonde, evidentemente, il ruolo di Governatore con quello del Mago Merlino. Finora – ricorda Pagano – la sua azione legislativa si e’ distinta soltanto in due occasioni: nomina di un direttore generale di fiducia e incardinare nello Statuto regionale la figura del Sottosegretario cucita per il suo amico di partito”.