TREGLIO – Alla fine la società Gct, Gestione calore Treglio, è stata “condannata”. Ora dovrà sborsare 36mila euro nell’ambito del decreto ingiuntivo presentato dal Comune nei confronti dell’impresa. Lo ha deciso il giudice del Tribunale di Lanciano, Marina Valente.
La controversia tra il Comune di Treglio e la Gct, società proprietaria della centrale a biomasse da un megawatt situata in contrada Paglieroni e che produce energia dalla combustione di cippato e sansa disoleata, è nata a seguito di una convenzione stipulata, prima dell’avvio dell’attività, tra l’amministrazione comunale e la società e in cui quest’ultima si impegnava, a titolo di ecoristoro, a concedere, al Comune, un contributo di 41mila euro all’anno dal 2012 per 15 anni, per un totale di 650mila euro.
“Della somma che avremmo dovuto finora percepire – afferma il sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella, – abbiamo ricevuto soltanto 10mila euro. Così, con l’avvocato Federico Di Martino, ci siamo rivolti al giudice, perché nonostante i solleciti la Gct ha sempre risposto di non avere quelle somme a disposizione. Ora il giudice ci ha assegnato una prima tranche di denaro, “come provvisoria esecuzione al decreto ingiuntivo” “.