L’AQUILA – In apparenza era un semplice centro massaggi. In realtà, si nascondeva una casa di prostituzione, creata e gestita da 2 uomini e 2 donne, tutti cinesi, ora arrestati d agenti della Squadra mobile dell’Aquila. Gli indagati, secondo quanto ricostruito, avevano iniziato con l’aprire un locale all’Aquila, nel settembre del 2013, e poi, visto il successo, ne avevano avviati altri due, uno sempre nel capoluogo abruzzese e l’altro ad Avezzano.
Gli investigatori hanno scoperto che diverse le ragazze si alternavano come massaggiatrici e prostitute nei centri, denominati Shangahi (il primo aperto e che ha dato il nome all’operazione), e Lin massage e Valentina (quello di Avezzano). Oltre ai 4 arrestati, la Squadra mobile, ha denunciato in stato di liberta’ altri 2 cinesi, un uomo ed una donna, titolari giuridici dei centri massaggi, ora chiusi con decreto preventivo del Gip del Tribunale dell’Aquila.
Le indagini della sezione Criminalita’ straniera e Prostituzione della Squadra mobile aquilana, sono durate 8 mesi, attraverso attivita’ tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, con telecamere nascoste posizionate all interno dei locali, e servizi di osservazione e pedinamento.
Le persone arrestate sono: Alex Lin di 25 anni residenti all’Aquila. Arresti domiciliari per due donne, Fenfen Lin, 26 anni residente all’Aquila, e Xuqi Ye, 38 anni residente a Torano Nuovo, Rongpu Yang, 37 anni domiciliato all’Aquila. Denunciati in stato di liberta’ altri due cinesi, una donna e un uomo, titolari giuridici dei centri: si tratta di M.Z. 43 anni, residente a Torano Nuovo e S.Y. 32 anni, residente a Controguerra.
Una decina le ragazze che si alternavano come massaggiatrici e prostitute all’interno dello “Shangai” (gestito da Yang e Ye), da cui il nome dell’operazione, nel “Lin Massage” (gestito da Lin e Alex) e “Valentina” (gestito sempre da Yang). Le indagini della sezione Criminalita’ straniera e prostituzione della squadra Mobile aquilana sono partite nell’ottobre scorso e sono andate avanti fino al marzo 2014 attraverso attivita’ di intercettazioni telefoniche e ambientali, e soprattutto con telecamere nascoste posizionate all’interno dei locali, e servizi di osservazione e pedinamento.
Sono diverse decine i clienti, che non rischiano nulla, che frequentavano dalle 9 la mattina fino a sera inoltrata i centri massaggio dove un massaggio costava 30 euro mentre una prestazione sessuale 100 euro. Una decina le ragazze cinesi che si sono alternate, tutte pagate poco. I clienti venivano reperiti su internet e poi gestiti telefonicamente. Alla prima telefonata gli organizzatori negavano che ci fossero prestazioni sessuali ma invitavano i clienti a parlarne a voce alcuni sono stati sentiti e hanno confermato.