TERAMO – Tutto rinviato tra sei mesi. Per la precisione al 6 giugno 2017. In aula oggi quindi non c’è stata alcuna discussione e tantomeno alcuna sentenza, questo perché Teramo è inserita nell’area del cratere.
Nulla di fatto quindi, almeno per il momento, al tribunale di Pescara,per quanto riguarda il processo sul ridimensionamento dei tetti di spesa per le cliniche private, che vede imputati l’ex presidente della Regione Gianni Chiodi, l’ex sub-commissario Giovanna Baraldi, l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni e due tecnici dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali, accusati a vario titolo di falso, violenza privata e abuso d’ufficio.
Infatti i legali di Chiodi, i teramani Pietro Referza e Enrico Mazzarelli, hanno presentato istanza di rinvio sulla base del decreto legge che sospende le attività processuali per le persone residenti nell’area del cratere, individuata dal Governo in seguito alle scosse di terremoto dell’agosto e dell’ottobre scorso. La sospensione scade il 31 maggio e il gup Gianluca Sarandrea ha fissato la prossima udienza alla prima data utile: il 6 giugno 2017. Lo slittamento dell’udienza, in ogni caso, non incide sui tempi della prescrizione.
“Avrebbero anche potuto scegliere di venire in aula – è il commento di Tommaso Marchese, avvocato di parte civile per conto dei gruppi operanti nella sanità privata Pierangeli, Spatocco e Villa Serena -. Ci saremmo attesi un atteggiamento diverso, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rese dagli imputati, che avevano pubblicamente chiesto di avere giustizia in tempi rapidi”.