PESCARA – “Per la prima volta nella storia della Regione Abruzzo le risorse correnti coprono le spese. Abbiamo inoltre ridotto le tasse e i debiti sono piu’ bassi del 25 per cento rispetto a quelli che abbiamo ereditato. Resta un disavanzo pesante accumulato in venti anni che non potra’ che essere coperto tra dieci o venti anni se non vogliamo distruggere la Regione”. Lo ha detto il presidente Gianni Chiodi, oggi, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa per illustrare i contenuti del bilancio di previsione 2014.
Il governatore abruzzese ha detto di essere “esterrefatto” delle critiche dell’opposizione: “alcune volte – ha rilevato – mi sembra di stare su ‘Scherzi a parte’ in quanto ricevo critiche molto forti da coloro che dovrebbero sapere come stanno le cose per il semplice fatto di averle prodotte. I debiti sono piu’ bassi, resta un disavanzo. Adesso pero’, ad esempio, non si distraggono piu’ i fondi dal fondo sanitario nazionale per finanziare il bilancio regionale come avveniva in passato. La situazione dell’Abruzzo – ha proseguito – e’ difficile, pero’ quella del 2008 era drammatica”.
“Nei prossimi anni si libereranno risorse importanti pari a 60 milioni di euro l’anno perche’ avremo finito di pagare gran parte delle cartolarizzazioni disposte negli anni passati per far fronte ai disavanzi enormi e ai debiti della sanita’. Il disavanzo e’ di 450 milioni di euro e le nostre entrate fiscali con le quali copriamo tutte le cose che bisogna pagare ammontano a 330 milioni di euro, e’ chiaro che potra’ essere sostenuto un rientro da questo disavanzo in venti anni”.
“La situazione della Regione Abruzzo e’ difficile da un punto di vista finanziario cosi’ come quella di tutte le altre Regioni italiane e del Paese ma e’ migliorata rispetto a quella del 2008 quando era a dir poco disastrosa”. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, non si nasconde dietro un dito ignorando le criticita’. “Questo dovrebbe saperlo bene chi oggi fa rilevare che esiste un disavanzo ma, guarda caso, – aggiunge – non vuole ammettere, invece, che c’e’ un indebitamento piu’ basso del 25 per cento rispetto a quello che avevamo ereditato. Infatti, se e’ vero che il debito attuale ammonta a 3 miliardi di euro, all’atto del mio insediamento toccava i 4 miliardi di euro. Presto, a partire dal 2015, saranno liberate ulteriori risorse che oggi devono essere impiegate per far fronte al costo del debito – sottolinea Chiodi -. Infatti, buona parte delle risorse che provengono dai cittadini per effetto del prelievo fiscale – ricorda- serve ancora per pagare le rate di ammortamento del debito. Per fortuna, e’ finita l’epoca dei saccheggi e delle distrazioni dal Fondo sanitario nazionale per finanziare i bilanci regionali e quindi le esigenze clientelari “sentenzia Chiodi.