PESCARA – “Siamo in prima linea nella battaglia per scongiurare la chiusura del Tar Pescara perche’ siamo certi che si tratti di una scelta folle che danneggerebbe non solo Pescara ma l’intero Abruzzo”. A prendere posizione e’ la Confcommercio locale in una dichiarazione del suo presidente Ezio Ardizzi. “Capiamo le ragioni della spending review del Governo Renzi – osserva Ardizzi – ma i tagli vanno fatti con oculatezza andando a colpire gli enti inutili o che bruciano risorse pubbliche”.
La Confcommercio spiega che “Non e’ il caso della sezione distaccata del Tar Pescara che risulta fra le piu’ attive e per giunta con incassi derivanti dal versamento del conributo unificato per i ricorsi di quattro volte superiori alle spese”. “Siamo pronti a sostenere gli avvocati ed i magistrati nelle loro azioni a difesa del Tar Pescara – annuncia Arduizzi – e lo facciamo nella convinzione che il disagio che dovra’ sopportare l’avvocatura o la magistratura pescarese e’ comunque minore del disagio e delle maggiori spese che dovranno sopportare i cittadini e gli imprenditori di Pescara e zone limitrofe qualora fossero costretti ad inoltrare un ricorso al Tar L’Aquila”.
“Ci rivolgiamo quindi al sottosegretario Giovanni Legnini, al presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso ed al sindaco di Pescara Marco Alessandrini affinche’ affrontino con decisione e tempestivita’ il problema e facciano ‘squadra’ per far capire con argomentazioni convincenti al governo che chiudere il Tar Pescara sarebbe una follia ed un grave danno per l’Abruzzo. Pescara e’ il centro nevralgico ed il motore economico della nostra regione – commenta infine Ardizzi – e deve essere dotata di tutti gli strumenti per esercitare questo ruolo: basta con i tagli ai servizi ed alle infrastrutture, la politica regionale e locale deve tornare a farsi sentire”.
Su tema sono intervenuti anche i presidenti della Province di Chieti e Pescara, Enrico Di Giuseppantonio e Guerino Testa, che hanno scritto al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. La lettera e’ stata inviata per conoscenza anche al presidente della Regione Abruzzo e ai sindaci dei Comuni di Pescara e Chieti. “La soppressione delle sedi staccate del Tar – inserita nel decreto Renzi – ha sicuramente un profilo di contenimento della spesa che non va sottovalutato – scrivono i due presidenti -.Tuttavia questo aspetto non riguarda la sede del Tar di Pescara che, proprio per effetto del decreto, rischia di scomparire col trasferimento di tutte le funzioni nella sede della citta’ dell’Aquila. La sezione pescarese, infatti, ha spese molto limitate poiche’ e’ allocata presso il Palazzo di Giustizia, gestito dal Comune. Il costo effettivo di questa sezione diventerebbe, al contrario, un problema se trasferito sul capoluogo di regione perche’ comporterebbe un oneroso reperimento di nuovi locali”.
Testa e Di Giuseppantonio, dopo aver evidenziato che il Tar di Pescara “e’ sicuramente uno dei piu’ virtuosi in Italia, avendo eliminato la mole di arretrati”, sottolineano che la paventata chiusura avrebbe riflessi negativi anche sul personale e che “con il trasferimento all’Aquila, citta’ gia’ gravata dalle problematiche del cratere e appesantita dalla fase di ricostruzione post terremoto con moltissime funzioni da gestire, i tempi tecnici di risoluzione delle pratiche e dei ricorsi si allungherebbero di molto a scapito dell’utenza”.
Tra le conseguenze messe in risalto anche la perdita della Commissione tributaria regionale. Secondo i due presidenti “sarebbe opportuno quindi che il Tar di Pescara rimanesse sul territorio per continuare ad occuparsi della giustizia amministrativa afferente a tutta l’area metropolitana e, ancor di piu’, per non allontanare ulteriormente la giustizia dal cittadino”.