TERAMO – Il ministero della Giustizia non risparmia l’ufficio del giudice di pace di Giulianova che chiude insieme con quelli di Campli, Montorio al Vomano, Nereto e Notaresco accorpati a Teramo. Sono solo 7 su 30 in Abruzzo gli uffici del giudice di pace che, su decreto del ministro della Giustizia Andrea Orlando, sono stati tenuti in vita.
Solo Atri conservera’ la sede del giudice di pace. Sin dal 2012 dichiara il sindaco giuliese, Francesco Mastromauro abbiamo cercato piu’ volte, un accordo con le 12 amministrazioni comunali ricadenti nella competenza dell’ufficio giudiziario di Giulianova per evitare la soppressione del giudice di pace. Era infatti necessario, come stabilito dalle disposizioni ministeriali, consorziarsi per sostenere insieme le spese per il mantenimento dell’Ufficio. Spese riguardanti non solo il funzionamento della sede, ma anche gli stipendi del cancelliere e del personale amministrativo, in totale 5 persone, di cui ci saremmo dovuti fare carico.
Nel complesso diverse centinaia di migliaia di euro l’anno. Una somma elevata continua il sindaco che Giulianova da sola avrebbe anche potuto accollarsi, ma togliendo risorse al sociale, alle scuole e ad altri servizi per la collettivita’. Purtroppo nessuna delle amministrazioni comunali interpellate ha voluto, o potuto, mettere mano al portafogli. Ed ecco il risultato. Atri, infatti, ha conservato il giudice di pace grazie ad un accordo con Cermignano, ripartendo i costi.
Esprime amarezza anche il sindaco di Nereto, Stefano Minora. Ho tentato, inutilmente, il coinvolgimento ed il riparto della spesa fra i comuni della Val Vibrata consorziati nell’Unione, ma senza trovare alcun riscontro. Non avevamo 150mila all anno per sobbarcarci solo noi il costo per il funzionamento dell’ufficio. L’Unione di Comuni ha dimostrato, in questo caso, dove piu’ avrebbe dovuto dimostrare la propria forza, la sua inutilita’.