L’AQUILA – “Questo incontro – ha dichiarato il sindaco Cialente – è servito a chiarire una volta per tutte la reale situazione dell’andamento della ricostruzione rispetto ai finanziamenti erogati dal Governo. La scelta del Comune dell’ Aquila e’ stata quella di far parlare i numeri ed e’ per questo motivo che sono stati invitati dai sindaci anche i due coordinatori degli Uffici speciali per la Ricostruzione del Comune dell’Aquila e di quelli del cratere, Paolo Aielli e Paolo Esposito. Finalmente sia il Governo che, soprattutto, i vertici ministeriali, hanno preso atto e verificato che le risorse stanziate dalla delibera Cipe 135 per la ricostruzione privata sono state giá completamente impegnate e che i fondi per 1,2 milioni previsti dalla legge 43 del 2013, sebbene spalmati nei prossimi sei anni, risultano insufficienti anche solo per finanziare i progetti gia’ approvati e pronti a partire”.
L’incontro di cui si parla è quello di questo pomeriggio nella sede del Ministero dello Sviluppo economico, tra il Governo, rappresentato dal vice ministro dell’Economia Stefano Fassina e dal sottosegretario Giovanni Legnini, i vertici dirigenziali del Ministero, i rappresentanti del Diset, Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali, il Comune dell’Aquila, per il quale hanno partecipato il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, e i Comuni del cratere.
“Allo stesso modo – ha detto sempre Cialente – e’ stato chiarito che i 600 milioni previsti dalla Legge di Stabilita’ non coprirebbero, per la sola ricostruzione privata, che i mesi di gennaio e febbraio 2014. Il tutto senza considerare i fondi per la ricostruzione pubblica, relativi a sottoservizi, scuole, edilizia popolare, assistenza alla popolazione, smaltimento macerie, spese per il funzionamento degli Uffici speciali e ricostruzione dei Comuni fuori cratere. Il Governo – ha proseguito il sindaco dell’Aquila – dopo essersi complimentato per l’assoluta efficacia raggiunta dalla macchina amministrativa, che vede la capacitá dell’Ufficio speciale del Comune dell’Aquila di approvare progetti per 110 milioni di euro al mese e quelli del cratere per 40 milioni al mese, ha convenuto che, nella Legge di Stabilita’, si dovranno assolutamente trovare risorse in competenza al fine di evitare il rallentamento o, peggio ancora, il blocco della ricostruzione. Si e’ inoltre convenuto, come da noi piu’ volte affermato, circa la profonda differenza tra necessita’ di competenze e necessitá di cassa. E’ stato dunque stabilito di fissare un nuovo incontro tecnico per valutare il reale “tiraggio” di risorse da parte delle imprese ed e’ stato riconfermato il programma di regolare consegna di report bimestrali”.
“Nel corso della riunione – ha aggiunto Cialente – ho nuovamente richiesto di individuare un’apposita struttura ministeriale che, prendendo in esame alcuni progetti di edifici in categoria E, la cui disamina sia stata completata, possa valutare, attraverso la tracciabilita’ del Cup, il Codice unico di progettazione, il complessivo ritorno, sotto forma di risposte e in termini di tassazioni, dell’intera filiera della ricostruzione, per il Governo, le Regioni e Comuni. Ritengo infatti che da questo dato emergerebbe come, a fronte di un milione di euro investito nella ricostruzione, nel giro di massimo due anni, ne rientra fra il 60 e il 70 per cento, senza considerare quanto deriva dall’aumento del Pil. Un dato, questo, – ha concluso Cialente – che un Governo serio, di un Paese serio, non puo’ non documentare, come studio, almeno una volta, anche per uscire da asfittiche ed estemporanee previsioni di bilancio”.